Giner

La ballata di Dorothy Parker

Marco Cairone
March 7, 2018

La storia di Dorothy Parker, la canzone che prince le ha dedicato, il gin che porta il suo nome: una grande donna che, fra le altre cose, ha amato il gin

Nel 1987 Prince cantava:

Dorothy Parker, Dorothy Parker, Dorothy Parker
Sweet hoo hoo ooo
Dorothy Parker, Dorothy Parker, Dorothy Parker
Well
Dorothy Parker, Dorothy Parker
Well, ohh, well, aohh

In una canzone divenuta subito famosa ballata.

Continuava poi:

Instead she pretended she was blind
An affliction brought on by a witch’s curse
Dorothy made me laugh (ha ha)
I felt much better so I went back
To the violent room (tell us what you did)
Let me tell you what I did
 

A parte il talento geniale di Prince è doveroso soffermarsi stavolta sulla protagonista della canzone.

Chi era Dorothy Parker e perché era così famosa da portare addirittura Prince ha volerle dedicare una ballata?

Prince

Scrittrice, poetessa e giornalista, Dot (per gli amici) visse tra fine ottocento e prima metà del novecento in un’America che presto lei prese come riferimento per critiche argute e pungenti sulla società in cui viveva.

Fino a 21 anni le sue principali entrate vennero dal lavoro di pianista in una scuola di danza finché, da poetessa autodidatta, si fece notare da Vanity Fair, periodico al quale vendette un suo componimento. Alla fine del 1914 fu assunta da una testata dello stesso gruppo editoriale di Vanity FairVogue, come assistente editoriale.

dorothy parker

Da quel punto in poi e con molta pazienza Dot riuscì a inserirsi in diversi ambienti anche alla moda, diventando nota per i suoi poemetti ferocemente umoristici.

Alcuni di essi erano spesso giocati sull’autoironia e sulla sistematica messa in ridicolo dei suoi (spesso fallimentari) affari di cuore, mentre altri sembravano fare l’elogio del suicidio (cosa che, peraltro, nel corso della sua vita tentò più volte), mai disgiunto da una buona dose di sarcasmo.

Donna estroversa, indipendente e dal piglio polemico e mordace, raggiunse l’apice del successo con il suo racconto più famoso, Big Blonde del 1929  contenuto in After Such Pleasures.

dorothy parker

Se Dorothy aveva in pubblico una verve del tutto particolare e moderna, in privato dimostrava le sue debolezze ed insicurezze soprattutto con gli uomini.

Sposò Alan Campbell, un attore con ambizioni di sceneggiatore, supposto gay grazie anche a voci alimentate da Dot stessa: la coppia si stabilì a Hollywood dove guadagnava un sacco di dollari nel curare sceneggiature di altri o a scriverne di proprie. La coppia si guadagnò persino una nomination al Premio Oscar per la sceneggiatura del film E’ nata una stella del 1937 e che tanti altri film con la stessa trama e titolo avrebbe ispirato nei decenni successivi.

Impegnata politicamente, Dot non mancò mai di mostrare le sue simpatie di sinistra e in pieno Maccartismo queste attività le sarebbero valse l’etichetta di comunista. Come conseguenza di ciò, finì sulla “lista nera” di Hollywood. Anche per questo trattamento ingiusto, divenne sempre più malinconica e triste.

L’unica consolazione degli ultimi anni fu l’alcool e in particolare la sua passione per il Gin al quale è stata dedicata una marca a suo nome oltre che una ricetta:

Nel suo testamento lascia tutti i suoi averi alla fondazione in nome di Martin Luther King Jr.

Il suo epitaffio perfettamente in stile recita: ” scusate la polvere”

 

Audio: Prince in Dorothy Parker – https://www.youtube.com/watch?v=8UvXvuL02hU

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