Gin Boat, gin tonic in mezzo al mare

The Gin Lady
July 14, 2016

Se la nostra Gin Lady viene invitata a una gita in barca non può mancare tutto il necessario per il gin tonic tra le onde

Negli anni Ottanta c’era la Love Boat, oggi noi preferiamo la Gin Boat! Tutto è nato come un gioco, ma ha avuto un tale successo che potrebbe diventare – perché no? – un’idea da replicare in futuro. Una coppia di amici mi invita in barca. Che porti? Gin, ovviamente! Ma naturalmente mica potevo limitarmi a portare una bottiglia di gin così, secca.

Forte delle lezioni delle scorse The Gin Master Class, la vostra Gin Lady ha deciso di dar sfogo a una specie di gara fra botanicals in mezzo al mare. Ed ecco che in borsa frigo sono finiti tutti i brand che ci hanno fatto compagnia nei mercoledì del The Gin Corner. In ordine di apparizione: Plymouth, Bombay Sapphire, Hendrick’s, Gin Mare, Bulldog e naturalmente Schweppes. Perché la tonica non può mai mancare!

Sensualità: versare la tonica facendola scorrere lungo lo stirrer

L'equipaggiamento della Gin Boat

Nella borsa ho messo anche tutti i principali tool necessari per comporre un buon gin&tonic: il jigger, lo spoon, lo strainer, decine di stirrer di plastica, bicchieri formato balloon per tutti. Questa volta li ho presi di vetro, attingendo direttamente alla mia collezione personale, però per motivi di sicurezza in barca solitamente si evitano materiali frangibili, quindi mi sto attrezzando con un servizio in plastica dura per la prossima volta. Ah, dimenticavo, ovviamente chili e chili di ghiaccio pieno!

Per non parlare del look. Ai miei ospiti non potevo non portare le magliette del The Gin Corner, io invece per fare i drink ho indossato il cappellino il paglia con il logo del bar, che hanno realizzato in esclusiva per noi le mie amiche di MadHats.

Appena arrivati in baia a Giannutri, meravigliosa isola a due passi dall’Argentario e dal Giglio, è partito il momento gin&tonic, con relativo arrembaggio – pacifico – da parte delle barche vicine. Tutti a chiedere un rinfrescante bicchiere di gin&tonic, che dopo una nuotata ci sta veramente bene! E tutti innamorati del gesto di versare la tonica facendola scorrere lungo lo stirrer. Gli uomini presenti hanno commentato di trovare questo gesto davvero sensuale.

Da tutti gli ospiti devo ammettere che è stato particolarmente apprezzato il Gin Mare. Saranno i suoi botanical mediterranei, sarà il nome coerente con il luogo, sarà l’accattivante bottiglia del colore appunto del mare, con tanto di tappo dosatore, particolarmente comodo anche per fare i cocktail in pochi centimetri quadrati. Insomma, per ora il vincitore della minigara dei botanical fra le onde è stato il gin spagnolo.

Per la prossima volta mi hanno chiesto di portare un po’ di ginger beer. Perché no: anche un buon Italian Mule, come quello che ci ha portato Roby Marton’s nella serata che abbiamo fatto al The Gin Corner (5 cl di gin Roby Marton’s; 12 cl di ginger beer; 0,5 cl di lime fresco) in barca ha il suo perché.

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