Nome scientifico
Angelica archangelica
Descrizione
Pianta della famiglia delle ombrellifere, è di grosse dimensioni (fino a 1,5m di altezza). Ha il fusto glabro, robusto, ramificato, con striature rosse. Ha foglie ovate, larghe e dentate e fiori bianchi o giallo-verdastri disposti in ombrelle rade in cima alla pianta.
Habitat
E’ molto diffusa nell’Europa nord-orientale, nelle zone montane, raggiungendo quote anche piuttosto elevate, cresce lungo corsi d’acqua o comunque in zone umide. Viene coltivata anche in altri paesi tra Francia, Germania e Romania e Tailandia. Non è molto comune in Italia. Si crede sia originaria dalla Siria.
Non esiste un produttore/esportatore dominante di Angelica per quel che riguarda la produzione di gin.
Gusto
La radice ha un sapore amaro ed erboso, ma rinfrescante, che ricorda vagamente l’Assenzio. Una volta distillata assume un sapore che molti non sono in grado di distinguere da quello delle bacche di ginepro, ma in realtà la differenza è netta. La confusione è dovuta al fatto che molti gin commerciali utilizzano entrambi come ingredienti principali, assieme ai semi di coriandolo.
Curiosità
Esistono una trentina di varietà di Angelica, usate sia come agenti aromatizzanti sia in medicina. Alcune di queste varietà sono molto tossiche, quindi meglio evitare di raccoglierla da soli nei boschi.
E’una pianta nota da sempre per le sue proprietà terapeutiche. Dioscoride nel I secolo a.C. loda l’Angelica per la sua efficacia contro il catarro. Attorno alle sue doti curative circolano numerose leggende. Una di esse riguarda il nome stesso: pare che sia stato l’Arcangelo Raffaele in persona a portarla sulla Terra per aiutare gli uomini a curarsi. In ebraico ‘Raffaele’ significa “medicina di Dio”, per questo si può definire l’Angelica “medicina divina”.
Secondo alcuni credi Neo-Pagani essa protegge contro le energie negative e può essere usata per incantesimi di purificazione ed esorcismi.
Negli alcolici
Il gambo, nei tempi antichi come oggi, veniva utilizzato per aromatizzare bevande e liquori, oltre alla frutta in conserva e alle marmellate. I semi, aromatici e amari, vengono usati in alcuni distillati, soprattutto nei Vermouth, e in alcuni digestivi come Fernet e Strega.
Per il gin si usano principalmente le radici, ma alcuni contengono invece i semi oppure i fiori.
Essendo una pianta biennale si utilizzano le radici fresche che si sviluppano durante il primo anno, che contengono ancora molti composti insetto-repellenti il cui sapore è un plus per i liquori.
Gin&More
I gin che contengono una quantità di Angelica tale da renderne il sapore riconoscibile sono il Plymouth Navy Strenght e l’Hayman’s Royal Dock.
Stando a quanto detto prima bere questi gin cura, protegge e ha anche un che di divino!
Un mix interessante è quello tra il liquore Strega e il gin in variazioni del martini coktail.