Gusto
Ha un aroma dolce, ma non è solitamente per il sapore che viene utilizzata in cucina, la si usa più spesso come guarnizione per dolci, insalate e anche aperitivi in certi casi.
Curiosità
Già nell’antichità, la viola mammola veniva menzionata negli scritti come pianta officinale. Nell’Islam viene descritta con l’eloquente detto popolare: «La viola occupa la posizione più alta, come l’Islam al di sopra di tutte le altre religioni». Questa pianta fu dedicata anche alle divinità greche e romane. Prima delle loro guerriglie, i legionari romani bevevano vino aromatizzato con la viola di marzo. In occasione di guerre e campagne militari, Napoleone Bonaparte indossava un medaglione con il simbolo della violetta, che probabilmente gli valse il soprannome di «Generale Violetta». Nel regno d’Inghilterra, durante la reggenza della regina Vittoria (1837–1901), questa pianta profumata divenne un cult per l’allora ambiziosa industria dei profumi. Intorno al 1893, con la prima produzione sintetica possibile del componente principale ionone, il culto di questa pianta aromatica ebbe improvvisamente fine. Non solo in diverse religioni e nella mitologia si trovano numerosi riferimenti alla grande importanza della viola mammola. Diversi artisti ed eruditi come Theodor Storm e W. A. Goethe descrivono i vantaggi di questa pianta in poesie e opere letterarie.
La Viola Mammola viene utilizzata dai profumieri che ne estraggono l’essenza. Questa varietà di Viola infatti è una delle poche, se non l'unica, che emanano profumo.
La porzione aerea e soprattutto i fiori hanno buone proprietà espettoranti e calmanti della tosse, facilitano l’emissione di sudore e urine, regolano leggermente l’intestino. Queste prerogative sono sfruttate per fare tisane e infusi utili per curare determinate malattie; la pianta ha anche un impiego esterno sulle irritazioni della bocca e della gola, sulle eruzioni cutanee, le contusioni, le ragadi e le scottature.
Le foglie più tenere della viola mammola (più comunemente nota come "violetta") possono essere mangiate in insalata, mai da sole, spesso unitamente ai fiori che conferiscono profumo e bell'aspetto estetico. Con i fiori si confezionano canditi e creme profumate.
Gin&More
Pare che l’unico gin in cui compare la Viola fra le botaniche sia lo Z44, che ne utilizza le radici per le loro note aromatiche fresche e floreali che sdrammatizzano l’aromaticità delle altre botaniche.