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The Baskerville Gin: puro ginepro, pura semplicità, massima miscelabilità

Vanessa Piromallo
January 29, 2021

Less is more! Con The Baskerville Gin torniamo all'essenza del gin e al Gin Tonic come una volta: semplicità e qualità

Il piacere della scoperta accomuna l’essere umano e il segugio, un cane elegante e curioso, che grazie al suo olfatto sopraffino riesce a percepire un mondo nuovo e diverso da quello che si prospetta visivamente. Con la sua abilità ed eleganza, il segugio ha ispirato la ricerca dei sapori e dei profumi che contribuiscono a rendere i prodotti di Mark Spirits unici. I primi due prodotti dell’azienda sono i gin Sherlock e Puppy, mentre The Baskerville Gin è il terzo arrivato, anch’esso ispirato al mondo di Sherlock Holmes – il migliore “segugio” umano della letteratura – e in etichetta presenta uno dei Mastini di Baskerville del famoso racconto di Sir Conan Doyle. Con The Baskerville l’azienda ha lanciato anche il Bitter Adler e l’Amaro Arturo. The Baskerville Gin si distingue dai suoi fratelli maggiori perché è un London Dry e perché ha come sola botanica il ginepro e oggi il suo creatore, Marco Bordin, ci racconta come nasce questa idea.

baskerville gin

Come nasce the Baskerville Gin?

L’ispirazione per questo gin deriva dal mondo filosofico che si apre seguendo il concetto “less is more” applicato pionieristicamente dal designer e architetto tedesco Mies van Der Rohe (1886-1969): letteralmente significa “meno è di più”, ma sostanzialmente vuole dire che la forma non deve essere il fine del design, ma il risultato di un processo volto a dare una risposta semplice ad un bisogno complesso ed è così che il movimento del riduzionismo fa un mash-up di semplicità, funzionalità e connessione emotiva. Applicare questa filosofia ad altri campi oltre al design significa che l’uso di pochi elementi (nel caso del gin, di pochi ingredienti) permette di valorizzarli di più.

Oggi tutti parlano di qualità e anche i clienti si rendono conto della qualità e degli ingredienti che stanno assaporando, ma a volte si può essere tratti in inganno. The Baskerville Gin non può ingannare nessuno, è l’espressione della tela bianca: anziché coprire l’alcol base, che è la tela del pittore, con i sentori delle botaniche, che sono i colori che vengono dipinti sulla tela, in questo gin l’alcol neutro di cereali italiano a catena corta accuratamente selezionato viene valorizzato dall’uso di una sola botanica, il ginepro. Dunque, cosa rara nei gin, viene posto l’accento sulla qualità dell’alcol scelto, non solo delle botaniche.

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Come è prodotto The Baskerville Gin?

Rispetto agli altri gin che ho creato, The Baskerville Gin è più leggero, 40% vol., perché. non avendo altre botaniche oltre al ginepro, non c’è bisogno di spingere sull’alcolicità per aprire il bouquet del prodotto, ma solo veicolare il profumo del ginepro, che è subito evidente per chiunque.

Ho scelto una varietà di ginepro che non ha caratteristiche aromatiche particolari ma che è bilanciata. Ho assaggiato moltissime varietà provenienti da luoghi diversi e tutti hanno una caratteristica che sovrasta le altre (che li rende spettacolari, ma non è quello che cercavo per questo gin), invece il ginepro toscano non è acidulo, non è dolce, non è selvatico: è perfettamente bilanciato. In questo modo il gin rappresenta il gin.

Il metodo di distillazione è quello del London Dry: le bacche di ginepro vengono lasciate a macerare nella soluzione idroalcolica con alcol di cereali di grano italiano e poi vengono distillate. Il gin che esce dall’alambicco viene portato e gradazione con l’aggiunta di acqua e nient’altro.

Degustazione del Southside con The Baskerville Gin con Marco Bordin nella sede de ilGin.it

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Quali sono i tuoi consigli di miscelazione con The Baskerville Gin?

The Baskerville Gin è pulito, semplice e ovviamente è molto versatile perché ci puoi fare qualunque cosa in miscelazione. Ma il ritorno alla semplicità per me è anche un ritorno al Gin Tonic come una volta. La volontà di valorizzare le due cose che sono nel gin, l’alcol e il ginepro, si unisce alla volontà di tornare al Gin Tonic. Mi spiego meglio:

In questi anni abbiamo visto Gin Tonic elaborati in molti modi, ma di recente ero a Londra e in un bar di Camden Town mi è stato servito un Gin Tonic vecchio stile, mi hanno fatto scegliere la dose del gin fra single e double (e anche trouble, perché gli inglesi non ci vanno piano) poi ha aggiunto la tonica alla spina e mi ha dato il bicchiere così, senza nient’altro. Il tutto per sole 4£. Mi è piaciuto questo concetto di “Gin Tonic come una volta”, la purezza del Gin Tonic. La tonica più semplice possibile, ghiaccio e ti godi il tuo gin. Non è più una moda, ma qualcosa di semplice di cui godere.

Per questi motivi The Baskerville Gin ha un prezzo consono, è facile da usare ed è versatile, rimanendo di altissima qualità: il piacere è nella bevuta e nella semplicità della bevuta. Inoltre può essere miscelato in tutti i modi possibili e immaginabili perché non ha botaniche che possano rendere difficile fare qualcosa.

Degustazione del Southside con The Baskerville Gin con Marco Bordin nella sede de ilGin.it

Funziona in tutti i grandi classici, ma il mio favorito personale è il Southside perché è molto fresco e lascia percepire il ginepro, arricchendolo con menta e limone più un tocco di liquirizia diventando un cocktail completo nel gusto, con sentori agrumati, balsamici, dolci e amarognoli. E poi ovviamente nel Gin Tonic è facilissimo da utilizzare in ogni occasione con qualunque tonica e senza bisogno di fronzoli. E’ pulitissimo quindi va bene sempre.

Rispetto ai miei due primi gin la vedo così: quando voglio coccolare i miei sensi scelgo Sherlock oppure Puppy se sono in vena di particolarità, mentre per la bevuta di tutti i giorni scelgo The Baskerville Gin senza rinunciare alla qualità. Se bevessi champagne ogni sera diventerebbe una noia e poi cosa berrei quando devo festeggiare o quando voglio coccolarmi? E così c’è il gin di qualità per ogni occasione e quelli particolari per le occasioni speciali – e il godimento c’è sempre -.

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