Nel 2000 Giuseppe Collesi aprì la distilleria nel cuore dell'Appennino marchigiano e l’anno successivo iniziò a commercializzarla. Nel 2005 le grappe Collesi erano protagoniste di una degustazione in Senato dedicata a 40 ambasciatori. Nell’entourage del belga c’era anche un intenditore che chiamò in disparte Giuseppe Collesi per fargli i complimenti per le grappe. “Mi disse che la qualità era ottima e che secondo lui avrei potuto ampliare i miei prodotti. Se avessi voluto, mi avrebbe fatto conoscere un mastro birraio per iniziare una nuova fase”. Collesi non perse tempo, accettò e fece arrivare ad Apecchio l’esperto di una cultura brassicola secolare a cui bastò poco per capire che, nascosti tra le colline, c’erano due elementi che avrebbero segnato il futuro dell’azienda: l’acqua straordinaria del Monte Nerone, purissima e ricca di sali minerali, una fra le migliori in Europa per la produzione di birra, e i terreni dell’azienda agricola di famiglia in cui poter coltivare, direttamente, l’orzo. La produzione ebbe inizio e proseguì con una serie di successi fino al 2010 quando l’impianto divenne saturo. Collesi optò quindi per l’ampliamento del birrificio. Nelle più prestigiose classifiche internazionali le birre Collesi hanno collezionato circa 75 medaglie. E come se non bastasse il brand ha continuato a rinnovarsi. L’ultima innovazione Giuseppe Collesi l’ha dedicata alla sua Distilleria: nel maggio 2016 sono state lanciate sul mercato due novità: un Gin e una Vodka d'alta gamma, 100% made in Apecchio. Il Gin Collesi nasce da ingredienti di prima qualità, che l'azienda coltiva nelle sue Tenute, fra i quali le bacche di ginepro più pregiate, usate anche dagli inglesi per i loro gin.