Curiosità

Sardegna da Bere: il tour de ilGin.it fra vini, distillati e piatti tipici sardi

Vanessa Piromallo
February 28, 2018

Il tour Sardegna da Bere ci ha portati alla scoperta di vini meravigliosi, cibi incredibili e ottimi distillati: scopri con noi le ricette dei cocktail dal gusto sardo e unico

La redazione de ilGin.it ha avuto il piacere di passare due splendidi giorni in Sardegna, invitati dall’azienda Silvio Carta e dalle cantine Santadi e AgriPunica a provare alcuni fra i migliori – e anche meno noti – prodotti tipici di quest’isola meravigliosa. Elio Carta ci ha fatto scoprire la sua vernaccia e i suoi distillati, mentre la Cantina Santadi ci ha deliziati con i suoi vini Terre Brune e AgriPunica con i suoi Barrua, tutti prodotti che ci teniamo a condividere con voi perché meritano di essere assaggiati, degustati e amati.

“La Sardegna non è solo Cannonau”

La prima parte del tour si è svolta presso l’azienda Silvio Carta, dove Elio, figlio del fondatore e ora Amministratore Unico della cantina e della distilleria, ci ha introdotto al mondo della vernaccia, un vino tipico della zona di Oristano un tempo molto popolare, ma la cui produzione si sta riducendo sempre più. Ci siamo poi spostati presso la distilleria dove, oltre a mirto, liquori e vermouth, nascono i gin di Elio Carta, in particolare Giniu e Pigskin, distillati con una particolare varietà di ginepro che cresce vicino alle coste marine e con altre botaniche sarde, ma anche Pigskin 44 e Boigin. Per un approfondimento sulla vernaccia e sui distillati Silvio Carta clicca qui.

Il brand ambassador Andrea Lai prepara i cocktail a base di distillati Silvio Carta da abbinare al menù di piatti di Sardegna

Il tour “Sardegna da Bere” è proseguito in serata con una degustazione di piatti tipici sardi abbinati a cocktail preparati dal brand ambassador della distilleria Silvio Carta, il bartender Andrea Lai. Ecco il menù e i cocktail a cui potete ispirarvi anche a voi per la miscelazione dei gin Silvio Carta:

Entrè di mare

Cocktail: Plaisir d’été

  • 15 ml limone
  • 6-8 foglie di menta
  • 50 ml Vermouth Servito
  • Top up prosecco

Build stir well: servito con ghiaccio tritato in highball

Garnish: ramoscello di menta e fetta di limone.

Corsa 1: Pasta Fresca con Muggine marinato al limone, salsa al Pecorino e finocchietto

Pig&Tonic

  •    50 ml Pigskin gin
  •    Fever three Tonic “mediterranea”
  •    Pepe nero
  •    Scorza di limone

Entrè di mare e l’aperitivo Plaisir d’été

Pigskin Gin Tonic

Pasta Fresca con Muggine marinato al limone, salsa al Pecorino e finocchietto

Corsa 2\3: Filetto di Spigola con glassa di Vernaccia Silvio Carta 2005, asparagi e olive; Tentacolo di polpo su crema di patate e chips di patata viola Fioba

Boi&Tonic

  •    50 ml Boigin
  •    Imperdibile Tonica Grey Label
  •    Finocchietto selvatico

Corsa 4\5: Tortino di ricotta e mostacciolo con arancia e bottarga; Assaggio di formaggio stagionato

Réglisse

  • Madler di finocchietto selvatico
  • 15 ml limone
  • 10 ml sciroppo di zucchero
  • 40 ml Boigin

Shake double strain in rock Glass:15 ml di Liqu (liquore di liquirizia Silvio Carta Distillerie)

Garnish: ramoscello di finocchietto selvatico.

Filetto di Spigola con glassa di Vernaccia Silvio Carta 2005, asparagi e olive

Tentacolo di polpo su crema di patate e chips di patata viola Fioba

La seconda giornata del tour ci ha portati a Santadi (CI), nel Sud-Ovest della Sardegna, presso la Cantina Santadi. Non parliamo di gin, ma i vini che abbiamo assaggiato meritano comunque di essere menzionati. La tradizione e l’innovazione si uniscono in questa azienda che non smette mai di sperimentare pur rimanendo fedele alla storia che la caratterizza. L’uso della barrique francese contraddistingue il processo di produzione e dona ai vini il gusto, i profumi e l’armonia che li rendono emozionanti. Dei diversi vini bianchi e rossi che ivi sono prodotti, noi ci siamo concentrati su tre annate di Terre Brune, un rosso non filtrato fatto al 100% con vitigno carignano seguendo la procedura del grande enologo Giacomo Tachis. Per la precisione le annate sono 2001, 2008 e 2013 ed è interessante notare non solo quanto il clima dell’anno influenzi il risultato, ma anche il modo meraviglioso in cui questo vino evolve nel tempo, oltre all’evoluzione favolosa che subisce dal momento in cui viene versato nel bicchiere col passare dei minuti. Identità, struttura ed eleganza fanno da filo conduttore tra i vini; non mancano la sapidità e la mineralità tipiche dei vitigni della zona, ma l’apice è raggiunto dal perfetto equilibrio fra tannini e le note rilasciate dal legno delle botti, che non predominano, ma si fondono armoniosamente con le note del vino.

La seconda selezione di vini che abbiamo degustato sono prodotti da AgriPunica, una realtà nata nel 2002 che si appoggia alla Cantina Santadi per la produzione, ma che ha una sua gamma di vini creati con lo stesso spirito di tradizione e innovazione e con una finalità ambiziosa: internazionalizzare i tipici vitigni sardi. Dei loro prodotti, noi abbiamo provato tre annate di Barrua, un rosso IGT dove al vitigno carignano viene aggiunto un tocco internazionale aggiungendo un 15% di uvaggi francesi. Anche in questo caso il vino viene fatto maturare in barrique di rovere francese per 18 mesi e poi viene fatto riposare in bottiglia per circa un anno. Anche in questo caso è interessante notare la magistrale evoluzione del vino che si ha fra le diverse annate (noi abbiamo assaggiato quelle del 2003, 2009 e 2013) e come il clima abbia donato particolari differenze nell’esito finale. La costanza è data dalla qualità delle uve rosse Sulcitane, che donano al vino il colore rosso rubino e la morbidezza, e dall’affinamento in botte che ne aumenta l’indubbia eleganza.

La Sardegna non è solo Cannonau e il nostro consiglio è quello di provare i diversi vini dell’isola, perché non vi deluderanno. Ciò che produce naturalmente questa fertile terra ha un qualcosa di magico, perché ogni elemento – l’acqua, il mare, il vento, il sole e la terra – contribuiscono a dare vita a prodotti di una qualità superiore, unica e distintiva. Oltre ai vini, non dimenticate di provare i gin sardi: le botaniche e la tradizione nella distillazione fanno dell’isola fanno sì che il nostro spirito preferito si trasformi in qualcosa di eccezionale, unico e buonissimo sia degustato da solo sia in miscelazione. Enjoy and God Save the Gin!

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