La seconda selezione di vini che abbiamo degustato sono prodotti da AgriPunica, una realtà nata nel 2002 che si appoggia alla Cantina Santadi per la produzione, ma che ha una sua gamma di vini creati con lo stesso spirito di tradizione e innovazione e con una finalità ambiziosa: internazionalizzare i tipici vitigni sardi. Dei loro prodotti, noi abbiamo provato tre annate di Barrua, un rosso IGT dove al vitigno carignano viene aggiunto un tocco internazionale aggiungendo un 15% di uvaggi francesi. Anche in questo caso il vino viene fatto maturare in barrique di rovere francese per 18 mesi e poi viene fatto riposare in bottiglia per circa un anno. Anche in questo caso è interessante notare la magistrale evoluzione del vino che si ha fra le diverse annate (noi abbiamo assaggiato quelle del 2003, 2009 e 2013) e come il clima abbia donato particolari differenze nell’esito finale. La costanza è data dalla qualità delle uve rosse Sulcitane, che donano al vino il colore rosso rubino e la morbidezza, e dall’affinamento in botte che ne aumenta l’indubbia eleganza.
La Sardegna non è solo Cannonau e il nostro consiglio è quello di provare i diversi vini dell’isola, perché non vi deluderanno. Ciò che produce naturalmente questa fertile terra ha un qualcosa di magico, perché ogni elemento – l’acqua, il mare, il vento, il sole e la terra – contribuiscono a dare vita a prodotti di una qualità superiore, unica e distintiva. Oltre ai vini, non dimenticate di provare i gin sardi: le botaniche e la tradizione nella distillazione fanno dell’isola fanno sì che il nostro spirito preferito si trasformi in qualcosa di eccezionale, unico e buonissimo sia degustato da solo sia in miscelazione. Enjoy and God Save the Gin!