Il termine “Honky tonk” ha origini incerte, ma in molti ritengono che sia nato per definire proprio l’insieme di installazioni spesso casuali se non addirittura assurde di pianoforti verticali, comunemente ubicati in taverne, localacci, postriboli e addirittura in mezzo alle strade, pronti per essere suonati soprattutto da pianisti ragtime nelle regioni degli Stati Uniti del sud. Questi pianoforti diventarono tutt’uno con l’identità della popolazione locale, spesso composta da sottoproletari, lavoratori sottopagati, schiavi e in genere da neri maltrattati e al limite dell’emarginazione. Eppure con l’avvento del proibizionismo il termine Honky tonk divenne in uso anche presso i bianchi per definire le mescite abusive di alcolici, soprattutto di Gin. Era sinonimo di speak-easy o tunks bar, frequentati per lo più da bianchi, camionisti o contadini.