Alcuni suggerimenti pratici per il food pairing
Come abbiamo accennato prima, è consigliabile pensare prima al piatto e poi al cocktail. Una volta carpita quella componente aromatica chiave che presentano in comune il piatto e il cocktail, allora si inizia il pairing, ricordando che a differenza di un abbinamento con il vino in questo caso bisogna tenere conto di alcuni fattori importanti quali (ne riportiamo solo alcuni):
– La temperatura di servizio del cocktail da abbinare al piatto
Solitamente un cocktail viene servito a basse temperature, mentre volendo organizzare un menu con più portate dobbiamo poter abbinare dei cocktail anche con piatti caldi. In questo caso, considerate di potervi aiutare anche con famiglie di cocktail che possono essere serviti caldi (grog-punch), oppure a temperatura di servizio, per non creare eccessivi sbalzi termici gustativi.
La temperatura influisce molto sulle percezioni gustative. Le sensazioni dolci e salate crescono con le alte temperature, mentre l’acidità rimane stabile e le sensazioni amari e piccanti invece diminuiscono.
– La dolcezza nei cibi
L’eccessiva dolcezza maschera e copre le sfumature di sapore sia del cibo che del drink, mentre i cibi eccessivamente amari, se abbinati con cocktail altrettanto amari, creano un risultato palatale molto sgradevole.
Un dessert è giusto che venga abbinato per concordanza, attraverso un cocktail che sia a tendenza dolce. I cibi con spiccata acidità non vanno mai abbinati a cocktail troppo freschi perché provocherebbero uno squilibrio gustativo e disturbi digestivi.
– La consistenza alcolica del cocktail
Questo è un altro elemento da non sottovalutare. La consistenza influenza la sensazione palatale, pertanto si suggerisce di sviluppare cocktail con moderata consistenza alcolica, al fine di non creare degli squilibri gustativi con il piatto da abbinare.
– La morbidezza del cocktail
I cocktail devono avere la capacità di prolungare e incrementare la potenza gustativa del cibo. Lo zucchero aumenta la velocità di assorbimento dell’alcol.
L’utilizzo di succhi di frutta e sciroppi nei cocktail da abbinare al cibo può essere molto utile per mitigare alcune parti dure del piatto come piatti saporiti oppure amarognoli, però bisogna pensare che drink dolci non invogliano al consumo di altri piatti, appesantiscono e si rischia di non riuscire a continuare la degustazione. Per questo motivo, i cocktail dolci o tendenti al dolce andranno serviti per concordanza a fine pasto con il dessert.
– Il colore del cocktail e del piatto
Un abbinamento di cromia può risultare a volte molto utile, dato che le affinità di colore tra piatto e cocktail, oltre a risultare appaganti alla vista, riescono a dare dei risultati soddisfacenti al palato.
Facendo la comparazione delle catene molecolari aromatiche degli alimenti si è aperta una nuova frontiera di abbinamento, ottenendo dei risultati sorprendenti e mai osati prima, come:
- menta e senape;
- carne e cioccolato;
- mela e lavanda;
- tequila e ibisco;
- cavolfiore caramellato e cacao;
- caviale e cioccolato bianco;
- banana e basilico;
- fragole e coriandolo.
Questi sono solo alcuni abbinamenti inusuali.