Interviste

Beefeater Gin i segreti di un brand raccontati da Giuseppe Mancini, Master Ambassador Pernod Ricard

Vanessa Piromallo
May 14, 2015

IlGin.it incontra Giuseppe Mancini, Master Ambassador di Pernod Ricard: segreti e curiosità sul mondo del Beefeater Gin e sul master distiller Desmond Payne

Bologna, 5 maggio 2015

ilGin.it: Chi sei?

Giuseppe Mancini: Sono Giuseppe Mancini, collaboro con Pernod Ricard da tre anni, sono il Brand Ambassador dei white spirits, quindi anche di Beefeater Gin.

iG: Come nasce la tua passione per il mondo dei distillati e del gin in particolare?

GC: Nasco come barman, sono ormai 18 anni che faccio questo lavoro, in Italia e all’estero.
Dopo aver vinto l’Absolute Talent Show la Pernod Ricard mi ha proposto questo incarico che ho accettato con piacere. E ho fatto proprio bene! Ho avuto la fortuna di conoscere personaggi del calibro di Desmond Payne (master distiller Beefeater Gin) e Sean Harrison (master distiller Plymouth Gin), due guru, due mostri sacri del gin.

Parliamo con Giuseppe Mancini, Master Ambassador White Spirits di Pernod Ricard

Giuseppe Mancini, Master Ambassador Beefeater Gin

Giuseppe Mancini con una delle 9 botanicals del Beefeater Gin: la radice di Angelica

Ho avuto la fortuna di partecipare al summit internazionale di Beefeater il 25 febbraio a Londra, dove ho vissuto esperienze che voi umani non potete vivere.
Desmond Payne ha le chiavi della città in mano e con lui puoi potevamo entrare a bere qualsiasi tipo di distillato nei locali più esclusivi, veramente un’esperienza unica ed emozionante.

iG: Come nasce Beefeater?

GC: Beefeater nasce grazie allo studio e alla ricerca costante di James Burrough. Studiò come farmacista e chimico, poi si trasferì negli States in cerca di fortuna, ma non ci riuscì. Tornò a Londra e nel 1835 comprò una distilleria in Cale Street. Iniziò a sperimentare con diversi prodotti, tra i quali anche la frutta sotto spirito. Produsse diversi distillati, ma quello con più successo fu proprio il gin Beefeater.

iG: Il Beefeater è sempre stato un London Dry Gin?

GC: Sì, è sempre stato un London Dry. Bisogna capire se London Dry è uno stile o un processo, perché il Beefeater è uno dei pochi gin che usa ancora il metodo Steep & Boil, si permette ancora di “riposare” per 24 ore.

iG: Parlaci di Desmond Payne, delle sue creazioni

GC: Beefeater utilizza nove botanicals, ma ci sono diverse Limited Edition, come la Summer Edition, con note un po’ più spiccate di arancia, o la Winter Edition, più erbaceo e caldo.
Il Beefeater 24 è nato durante il viaggio di Payne  in Cina e Giappone; è stata una rivisitazione del tè delle cinque, che combina il gin con il té.
Alle nove botaniche del Beefeater classico ne ha aggiunte tre, che sono il Sencha Tea giapponese, uno dei tè più costosi al mondo, il tè verde cinese, e le bucce di pompelmo.
Una curiosità: il Sencha Tea viene venduto in pacchetti da 100 grammi, per qualsiasi quantitativo richiesto.
L’ultimo nato è il Beefeater Burrough’s Reserve, definito gin ultra-Premium, che ha la caratteristica di “riposare”, in botti di Jean de Lillet, un vino fortificato francese, che donano al gin un colore giallo paglierino. Alla domanda quanto tempo deve riposare nelle botti, Desmond Payne ha risposto: “enough”, ovvero quanto basta.

Desmond Payne, Master Distiller del Beefeater gin

Desmond Payne, Master Distiller del Beefeater gin

Giuseppe Mancini ci racconta i segreti di Beefeater

Giuseppe Mancini ci racconta i segreti di Beefeater

iG: Qual è la scelta delle gradazioni alcoliche?

GC: Beefeater London Dry ha una gradazione del 40%, mentre  Beefeater 24 del 45%. L’aumento di gradazione viene fatto solo ed esclusivamente per fissare meglio il sapore dei botanicals. Il Beefeater London Dry nei duty free e in Usa arriva a 47 gradi. Se volete un mio consiglio personale, provate a fare un cocktail Martini col Beefeater al 47%. Cambia completamente gusto, sapore e appeal, quindi se fate un viaggio all’estero provatelo.
Il Beefeater Burrough’s Reserve ha una gradazione alcolica del 43%.

Alcune novità in arrivo sul Beefeater?

Un’anteprima mondiale! il ritorno di  Beefeater Crown Jewel (leggete qui)

iG: Parlaci del metodo di produzione del Beefeater London Dry

GC: Viene prodotto con nove botanicals selezionate con cura da Desmond Payne e un alcol neutro di altissima qualità selezionato solo dal miglior grano inglese, perché le materie prime sono quelle che fanno la differenza. Io ho definito Payne come l’Uomo del Monte, è lui che seleziona e ci ha fatto una lezione su come lo fa.

Beefeater parte con un alcol di 90 gradi, i botanicals vengono lasciati in immersione a macerare a caldo per 24 ore durante le quali Payne va a testare personalmente se il gin è pronto o meno, poi viene distillato in alambicco e imbottigliato.

iG: Un’ultima curiosità che vuoi raccontarci?

GC: Beefeater London Dry è un gin dedicato ai caratteristici guardiani della Torre di Londra, i Yeoman Warder, designati come guardie del corpo personali da Enrico VIII nel 1485.
Beefeater, tradotto letteralmente, significa “mangiatore di manzo” e così sono chiamati i guardiani della Torre di Londra, che appaiono anche sulla bottiglia del gin, perché erano tra i pochi ad avere il privilegio di mangiare questa carne, ricevuta in regalo come parte del salario, dal momento che la Regina ci teneva a tenerli felici e in salute.

Per produrre Beefeater, le botaniche vengono lasciate a macerare a caldo nel distillato di 90 gradi per 24 ore

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