Sei Master Distiller, ma sei anche mamma. E’ stato difficile conciliare la maternità con la vicinanza agli alcolici?
Per fortuna il mio senso meglio sviluppato è l’olfatto. Durante la gravidanza ho sviluppato i gin affidandomi al mio naso e solo alla fine ho potuto assaggiare i risultati! Ovviamente senza il mio team non sarebbe stato possibile.
Sembra chiaro che per te i sensi sono fondamentali, ma utilizzi anche tecnologie che ti aiutino nella selezione delle botaniche per la composizione delle ricette?
In distilleria con me c’è un tasting panel composto da sei persone. Sono loro che mi aiutano e mi compensano. Per esempio io amo i sapori molto forti e loro aiutano a moderarmi. Le tecnologie possono essere utili nella scelta dei fornitori, ma non sono esatte: il naso è migliore di qualunque macchinario e quindi preferisco fare alla vecchia maniera.
Sei conosciuta per la tua conoscenza delle botaniche: quanto hai studiato e quanto tempo ancora dedichi allo studio?
Lo studio è sempre necessario, ma mi sono sempre affidata tanto al mio talento naturale, che mantengo sempre attivo con la pratica.
Qual è il tuo drink preferito?
Amo il French 75, un cocktail a base di gin, champagne e succo di limone. E’ rinfrescante, profumato, leggero, perfetto per tutte le occasioni!
Per concludere, ci puoi dire quale dei tuoi gin è il tuo preferito?
E’ come chiedere a un genitore qual è il suo figlio preferito. Non posso darti una risposta, li amo tutti ugualmente. Quello che posso dire è che scelgo di bere l’uno o l’altro a seconda dell’umore del momento. I miei gin sono tutti molto diversi fra di loro e quindi si adattano bene a cocktail diversi adatti a situazioni e umori diversi.
Grazie Joanne, ti stimiamo tantissimo e ammiriamo molto il tuo lavoro! God Save the Gin!