I risultati di questo piccolo esperimento sono interessanti: nei partecipanti che avevano consumato la bevanda leggermente alcolica sono stati assegnati punteggi significativamente più alti nei parametri scelti dagli osservatori, in particolare è stata rilevata una pronuncia nettamente migliore rispetto a chi non aveva bevuto alcolici. Così afferma il Dr. Inge Kersbergen, dell’Istituto di Psicologia dell’Università di Liverpool, coinvolto nella ricerca.
L’alcol indebolisce alcune funzioni quali la memoria, la concentrazione e l’inibizione, tutte molto importanti per poter parlare una lingua non nativa e quindi ci si sarebbe aspettato che l’alcol peggiorasse le capacità di parlare una seconda lingua. Invece il fatto che l’alcol abbassi le inibizioni fa sì che bere aumenti la sicurezza di sé e diminuisca la cosiddetta “ansia da socialità”, due componenti chiavi degli atti di interazione con altre persone. Se quindi l’ubriachezza indebolisce alcune funzioni cognitive, piccole quantità di alcol invece possono aiutare le persone ad esprimersi più liberamente, rendendo più facile utilizzare un accento migliore. I ricercatori sottolineano che però il risultato non sarebbe stato lo stesso se le dosi di alcol fossero state maggiori. Il Dr. Fritz Renner ha infatti commentato lo studio affermando esplicitamente che maggiori consumi di alcolici potrebbero non apportare alcun beneficio alla pronuncia di una lingua straniera.
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