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Bombay Sapphire Gin lancia il suo Gin Tonic in lattina

Vanessa Piromallo
February 25, 2020

Anche Bombay Sapphire entra nel mondo degli RTD e ne approfittiamo per parlarvi di questa tendenza in rapida crescita, apprezzata all'estero e discussa in Italia...

A breve nei primi supermercati selezionati del Regno Unito compariranno le prime lattine di Gin Tonic pronto di Bombay Sapphire Gin. Questa estate è pianificata la distribuzione su tutto il Paese per poi passare alla distribuzione estera. Da tempo gli addetti al settore si chiedevano quando anche il brand di Bacardi sarebbe entrato nel prospero mercato degli RTD (Ready-To-Drink), cioè dei cocktail pronti da bere.

RTD: mercato proficuo o moda fugace?

I portavoce del brand spiegano il ritardo nel lancio del Bombay Sapphire Gin Tonic RTD col fatto che la ricerca per la creazione di un prodotto che rendesse giustizia alla qualità del gin ha richiesto del tempo. Il “master of botanicals” Ivano Tonutti” e la master distiller Anne Brock hanno svolto una lunga ricerca per dare vita a un RTD il cui gusto andasse incontro alle alte aspettative dei fan del brand senza arrivare all’utente finale con costi troppo alti per la singola lattina.

Infatti, anche se in Italia si tratta di prodotti che faticano a conquistare i consumatori perché suscitano grande diffidenza, negli altri paesi sono molto apprezzati, soprattutto in quelli anglosassoni. Nel 2018 le bevande pre-mixed hanno visto il mercato crescere globalmente del 5% e, in attesa dei nuovi dati, scommettiamo che questa percentuale sia salita nel corso del 2019. Durante l’esperienza in giuria alla competizione indetta dall’American Distilling Institute non abbiamo giudicato solamente distillati, ma anche numerosi RTD. Ci è stato spiegato che ogni anno questa categoria non cresce solamente di numero, ma anche in termini di qualità, rilevando continui miglioramenti nel gusto e negli ingredienti scelti. Questi miglioramenti non possono essere fatti senza una grande ricerca alle spalle. Essa coinvolge lo studio del packaging per trovare contenitori ecologicamente sostenibili che non intacchino il gusto del cocktail e non ne facciano perdere le caratteristiche col tempo. Ma la ricerca coinvolge principalmente proprio ciò di cui stavamo parlando con il Bombay Sapphire Gin Tonic: gli alcolici che superano una certa gradazione sono molto più fortemente tassati negli USA e in UK e ciò significa che per poter mantenere un prezzo del RTD che non sia eccessivo i produttori devono tenere una gradazione alcolica più bassa di quella che avrebbe lo stesso cocktail se fosse preparato al bar o a casa. Il problema è che applicando questa soluzione senza ricercare modi per esaltare il gusto del distillato, quest’ultimo spesso va perduto all’interno del RTD.

La ricerca attorno a profumi e sapori che ruota alle spalle dei RTD è estremamente affascinante. Ci aspettiamo che prima o poi sappiano conquistare anche il pubblico italiano. Per ora sono causa di grande dibattito all’interno degli addetti al settore, divisi fra chi sostiene che si tratta di un ottimo supporto al bartender e chi invece pensa che sia la morte dell’ospitalità. Per ora l’osservazione dei paesi anglosassoni sembra sostenere la prima fazione, ma solo il tempo ci dirà se questa categoria rappresenterà un business proficuo o se è solo una moda fugace.

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