Mattia Pastori di Nonsolococktails, la prima agenzia italiana di servizi integrati nel mondo dell’ospitalità con un focus specifico nella mixology, che recita nel suo payoff “Future Drinking Strategy”, ha deciso di approfondire la dinamica sull’uso dell’AI nel mondo della mixology e mettere a confronto durante un focus group la creatività di ChatGPT con quella di un professionista del bere, per analizzare la dicotomia uomo-macchina e sfidare gli ospiti stampa dell’evento a scoprire cosa deriva dalla mente umana e cosa invece è frutto di una mente artificiale.
“Abbiamo voluto realizzare questo focus group perché, in quanto specialisti dell’ospitalità, non potevamo ignorare un macro argomento come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel nostro lavoro.” spiega Mattia Pastori. “L’applicazione è interessante e offre diversi spunti di riflessione. Sicuramente può essere un valido aiuto per chi soffre di ”ansia da foglio bianco”, perché partendo da un tema o da un suggerimento di ricettazione l’AI offre un primo spunto. Ma solo la mano e la mente di un bartender possono rendere interessante e originale una creazione: ChatGPT non dispone di skills tecniche e della capacità di analisi sull’intero scenario di riferimento. E ciò che è ancora più importante, la macchina non potrà mai sostituire il legame fondamentale che si crea fra il barman e il suo cliente, la capacità di interpretare i suoi gusti, le sue aspettative e le sue abitudini miscelandole nel cocktail perfetto per ogni interlocutore.”