Il primo Stato a bandire l’alcol fu il Kansas all’inizio del 1880, altri seguirono e nel 1914 erano già tredici. A quel punto erano tanti i politici che per attirare voti inserirono il divieto degli alcolici nel loro programma fino ad arrivare al 18° Emendamento della Costituzione proposto da Andrew Volstead nel 1917 e approvato nel 1920 che proibì la produzione, distribuzione e vendita di “liquori intossicanti”.
Sappiamo tutti però che i ruggenti anni ‘20 negli Stati uniti non sono stati affatto privi di alcol. Furono gli anni del jazz, dei cocktail, dell’alta società, della corruzione, della mafia, della liberazione sessuale e dell’emancipazione femminile. Solo a New York aprirono oltre centomila Speakeasy e altri locali illegali di questo tipo. Moonshine e bathtub gin venivano prodotti clandestinamente e serviti in questi luoghi nascosti, ma neanche troppo.
Infatti tanti cocktail e il loro modo di servirli nacquero proprio in quegli anni e probabilmente il mondo del bar non sarebbe lo stesso senza il Proibizionismo americano, il jazz, gli speakeasy. E anche la diffusione del gin forse non avrebbe raggiunto gli stessi livelli, poiché la facilità con cui poteva essere prodotto illegalmente fece sì che il suo uso aumentò notevolmente a scapito degli altri distillati di meno facile reperibilità.