5.000 dollari per un drink? A New York si può

The Gin Lady
May 30, 2019

Si chiama The Imperial ed è un cocktail solo per i gin lover più facoltosi (e spendaccioni), ma c’è anche la versione per tutti: ecco la ricetta

Tempo fa, leggendo la mia personale Bibbia dei cocktail, ovvero il libro dell’amico Stefano Nincevich, “Cocktail Safari”, mi balzò all’occhio l’esperimento di Salvatore Calabrese, aka The Maestro, che miscelò un Martini Dry da record. Come scrive Nincevich, “una bottiglia di Park&Tilford, gin London Dry inglese ma imbottigliato a New York nel 1905, una bottiglia di vermouth Martini Dry originaria dei primi del Novecento e gocce di Orange Bitters Lamb&Watt ltd di Liverpool del 1900. Il tutto servito in coppetta Baccarat del Novecento. A occhio e croce, un drink da mille euro”.

Quanto sei disposto a spendere per un cocktail?

Ma quello che Nincevich definisce un “gesto atletico” del Maestro, in quel del Super-Bar di Milano, è niente in confronto a quello che propongono a New York, nel lussuoso Baccarat Hotel (foto di copertina): un cocktail da 5.000 dollari, che convertiti in euro nel momento in cui scriviamo sono esattamente 4485,75. Neanche a dirlo, il cocktail in questione si chiama The Imperial e, in comune con il drink di Calabrese, ha il bicchiere rigorosamente di Baccarat. Va detto che per quella cifra il bicchiere è incluso, ovvero si può portare a casa per ricordo, altrimenti il costo del drink è di “soli” 1.400$.

Foto: CNBC.com

Comunque una cosa da ricchi, che giustifica il suo costo, oltre che per l’atmosfera sopraffina in cui viene servito, anche per il contenuto del bicchiere. Elemento numero uno è il Gin della Nolet’s Reserve, roba da 700 dollari a bottiglia, più spese di spedizione. Ha fra le sue botaniche sia la verbena che un costosissimo zafferano e le sue bottiglie vengono approvate una ad una dal proprietario Carolus Nolet senior, alla decima generazione di distillatori. Poi c’è un liquore al maraschino invecchiato in botti di ciliegio, liquore Chartreuse verde francese vintage che risale agli anni Venti e succo di lime chiarificato. Last but not least, il drink viene guarnito con una ciliegia amarena avvolta in foglia d’oro, su un letto di zafferano e accompagnato da perle di caviale vodka Beluga con kaffir lime (o combava). Come se non bastasse, ad accompagnare il drink ci sono una serie di side preparati dalle cucine del ristorante due stelle Michelin dell’hotel.

Ancora non siete convinti dell’investimento? Parliamo quindi del bicchiere, che per chi volesse affrontare il cimento rimarrebbe come souvenir: si tratta del cosiddetto vetro Tsar, ovvero zar, che prende il nome dallo zar Nicola II, per il quale il bicchiere fu progettato nel 1909. Il valore commerciale di ciascun bicchiere supera ampiamente i tremila dollari, ed ecco che i conti tornano. Sempre per chi è così sfacciatamente ricco da poterselo permettere!

Foto: Mark Weinberg. Fonte: Food52.com

E se volessimo assaggiare comunque qualcosa che somigli moltissimo a questo drink da ricconi? La risposta è semplice: The Imperial è basato sulla ricetta del The Last Word, un classico cocktail a base di gin creato nell’America del Proibizionismo. Ecco di seguito la ricetta.

THE LAST WORD

Ingredienti:

  • 22ml Gin
  • 22ml succo di lime
  • 22ml Chartreuse verde
  • 22ml Liquore al Maraschino

Procedimento:

Mescolare tutti gli ingredienti con ghiaccio nel mixing glass, guarnire con una ciliegia al maraschino e servire in coppetta.

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