Nel corso dei millenni che hanno preceduto l’era industriale, la canna ed il miele hanno costituito la sola fonte di sapore dolce nel mondo. La canna è stata coltivata, fin dall’antichità, nella Nuova Guinea e nelle isole circostanti e – con lunghissimo giro tra Asia, Persia e Medio-Oriente – gli arabi hanno appreso dai persiani l’arte di fabbricare lo zucchero in forma solida per poi arrivare in tutta Europa dopo le Crociate. Non a caso, l’etimologia della parola zucchero deriva dal sanscrito “sarkara” che significa sabbia.
La scoperta del Nuovo Mondo segnò una svolta nella storia dello zucchero. Nel 1493 Cristoforo Colombo portò a Santo Domingo delle piante di canna da zucchero provenienti dalle Canarie. La loro coltura si estese rapidamente a Porto Rico, Cuba e Giamaica. Tutti i nuovi paesi scoperti e colonizzati nel corso del XVI secolo e all’inizio del XVII si ricoprirono di piantagioni di canna e si iniziò a produrre il rum dalla melassa fermentata, cioè dallo scarto di produzione dello zucchero di canna. A seconda del paese colonizzatore (Gran Bretagna, Spagna e Francia) nelle varie isole si riscontra un differente approccio stilistico al distillato, derivante dalla tradizione del paese stesso.