Curiosità
Ginarte è un inno alla meraviglia che l’arte sa generare. Per questo, fra le botaniche utilizzate, sono state selezionate alcune piante che con l‘arte hanno un legame particolare: erbe che nel Medioevo erano usate come pigmenti per i colori di pittori e scultori. Così troviamo la nepitella, un tempo usata per la produzione di un pigmento verde; il cartamo, la reseda odorata e la robbia che davano vita al giallo; e il guado di Montefeltro famoso per il blu utilizzato da Piero della Francesca. A queste si uniscono piante e fiori che, per le loro qualità, sono in grado di creare un sapore unico e avvolgente.
La bottiglia è una rappresentazione dell’essenza artistica. È la tela bianca del pittore, il blocco di marmo dello scultore, il pentagramma vuoto su cui il musicista andrà a scrivere il suo spartito, il foglio che si riempirà delle parole del poeta. È questo e molto altro ancora. La sua essenzialità è la sua forza.
Ginarte è un modo per vedere il mondo attraverso l’abilità artistica. Per questo, grazie alla personalizzazione della bottiglia, vari artisti liberano la loro creatività per interpretare un tema di particolare interesse. Saranno coinvolti pittori, fotografi, street artist, tatuatori e designer in modo che ogni diversa bottiglia di Ginarte diventi espressione di linguaggi universali in grado di manifestare sensazioni, emozioni e suggestioni.
Produzione
Raccolte esclusivamente in particolari aree appenniniche della Toscana, le bacche di ginepro vengono infuse in alcool puro ottenuto da frumento a circa 65% d’alcool e poi distillate in alambicco discontinuo sottovuoto per preservarne anche i profumi più delicati. Le botaniche dell’arte (Nepitella, Cartamo, Reseda odorata, Robbia, Guado di Montefeltro) sono infuse separatamente in alcool puro da frumento a circa 55% d’alcool e poi distillate, sempre separatamente, in un piccolo alambicco discontinuo non sottovuoto. Le altre botaniche sono messe in infusione tutte insieme in alcool puro di frumento al 55%. L’infuso ottenuto viene poi distillato in un piccolo alambicco discontinuo non sottovuoto.
I distillati dei tre infusi vengono miscelati tra loro e lasciati riposare per alcuni giorni, dopo di che viene aggiunta acqua purissima di origine glaciale, fino a portare la gradazione alcolica a 44%. A questo punto si passa alla fase di filtrazione a bassa temperatura (-7 °C) su pannelli di purissima cellulosa, che hanno il compito di trattenere eventuali parti oleose ancora presenti nella miscela. Ginarte è ora pronto per l’imbottigliamento.