Un mulino a vento antico è pigramente poggiato su un cielo azzurro, così acceso da sembrare dipinto. Non un fiato di vento sembra soffiare tra le pale di legno e tela costruite decenni prima e mai rattoppate, piogge e tempeste sono più che rare sull’isola. Dal mulino si vede la costa sottostante, qualche metro d’altezza di dislivello, una scogliera, la spiaggia bianca da accecare e poi il mare, turchese, verde intenso, azzurro, blu profondo. Qualche pecorella bianca distante trotta sulla superficie immobile dell’acqua. L’odore del sale è ovunque, quasi visibile per quanto intenso. Il mulino silenzioso, che ogni tanto scricchiola spaccando l’aria secca e calda, ammonisce un po’ quella lenta sospensione assetata che pervade le strade.