Ice and Water

Avete provato lo Champagne con ghiaccio?

Marco Garino
February 2, 2023

Enrico Mazza, Vicepresidente Extré Champagne e co-founder Sommelier Coach, condivide il suo pensiero sul ghiaccio nello champagne...

Le feste natalizie sono oramai lontane, il Natale e l’anno nuovo ci han portato un po’ di spensieratezza e per qualche spericolato anche la voglia di sperimentare, magari mettendo il ghiaccio nello Champagne per poi inviarmi un messaggio di auguri…

…auguri a volte preoccupati per il futuro o a volte spavaldi e fiduciosi, ma sempre con un brindisi volto a mantenere le tradizioni o come in questo caso cercando di crearne di nuove.

Volendo dare ascolto a tutti i commenti e messaggi rivolti all’articolo di dicembre, come promesso ho dato seguito con una voce AUTOREVOLE che avesse voglia di prendere sul serio questo “gioco delle parti”, e sono lieto di condividere con voi il risultato che è emerso collaborando con Enrico Mazza, un creativo ed un visionario che oltre ad esser noto per la sua curiosità e le sue idee, è Vicepresidente Extré Champagne e co-founder Sommelier Coach, insomma un altro che ne sa e ne beve!

ENRICO, COSA NE PENSI DELL’UTILIZZO DEL GHIACCIO NELLO CHAMPAGNE?

“Mettere qualche cubetto di ghiaccio nello champagne è una tendenza sempre più attuale e sempre più di “moda”, al punto che alcune grandi Maison di Champagne come Moët & Chandon, Pommery, Veuve Clicquot…. hanno creato alcuni prodotti appositamente per essere consumati on the rocks.

Tralasciando qualsiasi tecnicismo ciò che mi piace fare è mettermi nei panni del consumatore e chiedermi: “perché il ghiaccio dentro al calice di champagne?”

La risposta più ovvia e scontata è di certo “per raffreddarlo“ e la puntualizzazione altrettanto ovvia e banale è “allora perché non raffreddare la bottiglia come si è sempre fatto, con l’uso del ghiaccio all’esterno e non all’interno?

In realtà il discorso è meritevole di altri ragionamenti: personalmente non amo l’idea del ghiaccio all’interno di un calice di Champagne, non farebbe altro che annacquarlo modificandone completamente il sapore.

Ma è proprio questo il punto, i prodotti nati per essere consumati col ghiaccio sono prodotti con un elevato grado zuccherino, dai 35 gr/l a salire, quando la tendenza ed il gusto internazionale è sempre più propenso a prodotti che non superino i 5 gr/l se non addirittura quelli senza zucchero, i famosi “zero dosage, brut nature ecc” ricercatissimi dai palati più esperti, esigenti e preparati.

Infatti i prodotti consigliati per essere degustati con l’aggiunta di ghiaccio sono prodotti rivolti principalmente al mondo della notte, delle discoteche, dei party sulla spiaggia d’estate, dove si fonde e si confonde l’idea di consumare un calice di champagne per avere il piacere di goderne di tutte le emozioni che sa regalare, e l’idea di bere qualcosa che si avvicini di più al mondo della mixology, qualcosa in cui il sound del ghiaccio che sbatte contro le pareti del bicchiere faccia “figo” e diventi più importante della bevanda stessa.

Non conta più il sapore dello champagne, non importa più che il calice sia della forma e del materiale migliore per esaltarlo al massimo, lo scopo è un altro, lo scopo è quello di farmi sentire parte di un momento, di una situazione, per la quale il fatto che la bevanda sia così “dolce” mi aiuta a renderla ancora più piaciona, più semplice, mi permette di pensare più ad un cocktail che ad un calice di Champagne, e quindi ben venga a questo punto il ghiaccio o addirittura una fetta di lime al suo interno, come molti consigliano, tutti accorgimenti che non fanno altro che contribuire a rendere la bevanda stessa meno impattante, più “beverina” e ancora più cool.”

PERCHÉ CON IL PROSECCO SI INVECE? VEDI SPRITZ, HUGO …

“È pubblicamente riconosciuto il fatto che io non sia un amante del Prosecco, nonostante ammetta che nel mare di prodotti alcuni (pochi) meritevoli di attenzione esistano, ma per quanto riguarda il concetto del ghiaccio al suo interno non cambia nulla rispetto allo champagne e rispetto anche a qualsiasi altro vino.

Se intendo il Prosecco come un elemento di un cocktail, allora posso accettare che tra i vari altri elementi ci sia anche il ghiaccio che oltretutto, come ho già detto prima, a volte mi aiuta anche a mitigare alcune sensazioni eccessive.

Diversamente da ciò esistono tanti altri modi per raffreddare anche velocemente qualsiasi tipologia di vino, alcuni più corretti altri meno, che sono tutti nettamente migliori della pessima idea di inserire al suo interno un cubetto di ghiaccio.”

Questa volta, ringraziando Enrico per aver condiviso il suo punto di vista ed i suoi spunti, posso solo concludere confermando che esistono diversi modi di bere e di mangiare, di guardare alle tradizioni e di sperimentare, probabilmente senza un giusto o uno sbagliato salvo comprendere che non si può far tutto e pensare che debba andare bene anche agli altri.

Sono certo che anche questa volta la voglia di condividere esperienze e opinioni ci porterà ad esplorare nuovi abbinamenti…l’importante è che gli ingredienti siano di qualità, il ghiaccio per primo. 

#iceisfood

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