Jerbario - Arancio (Citrus Aurantium)

Federico Cremasco
January 3, 2020

Oggi un frutto molto comune, l'arancio proviene dall'oriente, ha avuto funzioni decorative e curative e oggi è fondamentale in liquoristica e nei cocktail...

Storia ed etimologia dell’arancio

Alcuni ritengono che i pomi dorati, rubati da Ercole nel giardino delle Esperidi, fossero arance, ma non sembra che il mondo classico ne avesse conoscenza. Furono gli Arabi a diffondere gli agrumi in tutte le coste del Mediterraneo e forse essi, a loro volta, li importarono dall’Oriente, dove erano diffusi dalla più lontana antichità. Sicuramente l’arancio amaro fu uno dei primi agrumi ad essere importato in Europa, probabilmente verso il I° secolo dopo Cristo. Sembra che il merito sia del Romani, i quali conobbero questa pianta nel regno di Alessandro Magno per poi introdurla nel bacino del Mediterraneo. Anche il nome stesso “arancia” sembra di origine mediorientale; narandj sarebbe infatti il termine arabo che a sua volta deriverebbe dal sanscrito nagaranga che significa “frutto favorito dagli elefanti”. Più verosimile è comunque l’etimologia latina di aurantium , la quale può benissimo derivare da aurea per stare a significare una pianta dai “frutti aurei”, ovvero una pianta che, oltre che ad essere ben nota per le sue qualità organolettiche, rappresentò una rara e significativa funzione decorativa in tutti i giardini delle zone temperate d’Europa. Basti pensare ai giardini francesi dell’epoca di Luigi XVI decorati di grandi casse contenenti gli alberelli d’arancio o al celebre “patio de los naranjos” dell’Alkazar di Siviglia e del Generalife di Granada noti per l’effetto “inebriante” e decorativo dei loro aranci.

I principi attivi dell’arancio

La scorza del frutto di arancio amaro è ricca di ghiandole contenenti un olio essenziale costituito da idrocarburi terpenici quali il limonene e l’acetato di linalile, contiene anche un glucoside di nome esperidio con struttura decisamente flavonoidica e delle sostanze amare (auranziamiarina). Tutti questi principi attivi impartiscono alla scorza un carattere amaro piuttosto marcato ma altrettanto gradevole e aromatico. Per questo le scorze di arancio amaro sono soprattutto usate come amaro-tonico, stomachica, carminativo e digestiva nei disturbi dell’apparato digerente con dispepsie e inappetenza. I fiori e le foglie di arancio amaro sono invece provviste di un olio essenziale più ricco di linalolo, pirene, geraniolo e nerolo, tutti alcoli terpenici che impartiscono delicata fragranza – oltre che efficacia terapeutica – ai distillati che da essi si ricavano.

Essenze d’arancio

Sotto forma di infuso o come acqua distillata i fiori d’arancio sono un ottimo e delicato sedativo e antispasmodico indicato nelle digestioni lente, negli stati di eccitazione nervosa, nell’insonnia e nelle cefalee. Dal pericarpo si ottiene l’essenza, riportata nella Farmacopea ufficiale IX (Aurantii amari altherolum), con procedimento meccanico utilizzando una macchina detta “sfumatrice”. Dopo la sbucciatura dei frutti, le scorze sono fatte passare tra due superfici che esercitano una serie combinata di movimenti di compressione, torsione e trazione, successivamente un separatore centrifugo elimina l’acqua e i residui solidi. L’essenza è un liquido “solido” di colore da giallo pallido a giallo brunastro di sapore caratteristico amaro e bruciante.

Il “petit-grain” si ottiene per distillazione in corrente di vapore delle foglie, dei giovani rami e anche dei piccoli frutti acerbi di molti agrumi, ma il più noto è il petit-grain bigaride, ottenuto dall’arancio amaro. La produzione italiana e francese sono considerate tra le migliori. L’essenza è un liquido limpido da giallo pallido a giallo ambrato. Odore caratteristico etereo, citrato-fiorito, gradevole. Sapore inizialmente dolce, citrato, poi caldo ed amarognolo.

Il “neroli” è l’essenza estratta dai fiori bianchi dell’arancio amaro con distillazione in corrente di vapore o con metodo “dell’enfleurage”. Il nome deriva dalla principessa Annamaria de la Tremoille, moglie del principe di Nerola, che lancio la moda del 1600 come profumo. Le essenze sono preferite nel settore liquoristico e per particolari prodotti fini di profumeria.

Le scorze fresche ed essiccate sono utilizzate nella preparazione di specialità liquoristiche.

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Liquore d’arancio

Per ottenere un liquore d’Arancio, si prendono 100 gr. di buccia di Arancio amaro, seccata e tagliata a pezzetti, 100 gr. di buccia di limone, si mettono a macerare in 1 litro di alcool a 60° per 10 giorni, si filtra, si aggiungono 500 gr. di zucchero disciolto a caldo in 500 gr. di acqua e si lascia riposare per qualche giorno.

Anche il curacao è a base di Arancio: 50 gr. di buccia di Arancio amaro, 1 gr. di cannella in polvere, 1 gr. di chiodi di garofano in polvere, il tutto a macero 8 giorni in 500 gr. di alcool a 80°. Si aggiungono 500 gr. di zucchero disciolti in 500 gr. di acqua, si lascia ancora qualche giorno, poi si filtra e si conserva in bottiglia per l’uso a bicchierini, non è solo un liquore molto gradevole, ma anche un ottimo digestivo e tonico.

Jerbis G&T

L’arancio nei cocktail: di Marco Bertoncini

 

JERBIS G&T

Ingredienti:

  • 50ml Fred Jerbis 43 Gin
  • Imperdibile Italian Superior Tonic Water
  • 1 scorzetta d’arancia
  • 1 rametto di finocchietto selvatico

Procedimento: Riempire il bicchiere di cubetti di ghiaccio, aggiungere il gin e poi l’acqua tonica. Guarnire con una scorzetta d’arancia e un rametto di finocchietto selvatico dopo averlo battuto leggermente tra le mani. Mescolare delicatamente e degustare.

OLD AMERICAN NEGRONI

Ingredienti:

  • 4cl Fred Jerbis Vermut
  • 4cl Bitter Fred Jerbis
  • 5cl Fred Jerbis 7 Single Barrel
  • 1 splash Imperdibile Wild Botanical Tonic Water
  • 1 Fetta d’arancia
  • 1 scorza di limone
  • 1 rametto di rosmarino

Procedimento: Riempire un tumbler di cubetti di ghiaccio, poi aggiungere il Vermut, il Bitter e il gin. Mescolare delicatamente e completare con uno splash di Imperdibile Wild Botanical Tonic Water. Guarnire con una fettina d’arancia, una scorza di limone e un rametto di rosmarino (dopo averlo delicatamente sbattuto contro il bicchiere per rilasciarne il profumo).

 

L’arancio nei cocktail si trova spesso e in molte forme: scorza, fette, succo… L’ideatore de ilGin.it Marco bertoncini ci propone un G&T con scorza e un Twist sul Negroni con fetta d’arancia.

Old American Negroni

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