Melissa Officinalis - La “Quintessenza” degli Arabi

Federico Cremasco
October 8, 2019

La melissa, chiamata anche Lemon Balm, è tra le botaniche di molti gin, ma lo sapevate che ha moltissime proprietà benefiche e una lunga storia?

Melissa: cosa è

Specie erbacea perenne della famiglia delle Lamiaceae (Labiatae), molto diffusa allo stato spontaneo nell’area mediterranea, ma anche coltivata. Il nome “melissa” (in greco = ape) è stato attribuito a questa specie per la preferenza delle api verso i fiori di questa pianta, dalla quale si ottiene dunque un ottimo miele.

È facilmente riconoscibile per il suo sapore aromatico e piccante e per l’odore che richiama quello del limone. Ha fusto ramoso, alto dai 40 agli 80 cm; foglie opposte, dentate ai margini e alquanto pelose, fiori prima giallastri e poi azzurri a completa fioritura, che si riuniscono in

mazzetti ascellari raggruppati in una spiga. Se ne raccolgono le sommità fiorite e le foglie, le prime a completa fioritura le altre a primavera, e si lasciano poi essiccare all’ombra per poterle conservare a lungo, purché tenute lontane dalla umidità. Contengono sostanze tanniche, resine, mucillagine, un olio essenziale, citronellolo e altri principi attivi ad azione preminentemente colagoga, antispasmodica e antinervina. Si adopera contro ogni tipo di disturbo nervoso, insonnia, ipocondria, cardiopalmo, cefalea, spossatezza, spasmi allo stomaco e all’intestino, amenorrea, dolori nevralgici e stati depressivi.

Il contenuto di olio essenziale è piuttosto basso, dallo 0,02 allo 0,20%, per cui l’essenza è molto costosa e difficilmente reperibile in commercio. L’essenza è incolore o leggermente giallino, il cui aroma ricorda il limone, con un sapore di citrato, un po’ acre ed amaro. Contiene essenzialmente citale (20-30%), citronellolo, geraniolo, linalolo, sono presenti anche vari sesquiterpeni.

melissa officinalis

La melissa come medicamento nella storia

Fu con l’introduzione della medicina araba che le virtù della melissa presero sempre più piede nella terapia medica: “… Lo vino di melissa vaie contro la sincopa ovvero agonia perché conforta molto el core: disse Avicenna.” Questo è quanto si legge riguardo alle virtù terapeutiche della pianta nelI’Herbolario Volgare stampato a Venezia nel 1522. L’Ortus Sanitatis impresso a Venezia da Giovanni da Cereto da Tridium (Tacuinum) del 1511 ci riporta invece l’opinione di Mesué: “… conferre debilitati cordis, aufert cardiacam, removet aflictiones et solicitudines et timores qui accidunt a melancolia.” La melissa dunque, secondo gli Arabi, conferiva ai cardiopatici, rallegrava gli animi e scacciava la malinconia. Il suo profumato e penetrante olio essenziale veniva utilizzato dagli alchimisti per preparare l’elisir delle “quintessenze” dalle straordinarie e miracolose virtù terapeutiche che aveva il potere di rinnovare il corpo, far rinascere i denti, le unghie, i capelli e ringiovanire i vecchi.

Notissima in dai tempi più antichi, era considerata una delle erbe della salute e consigliata dallo stesso celebre filosofo Avicenna. Vari i nomi con cui la chiama il popolo: Appiastro, Cedronella, Erba limone, Fior d’api attestano la fama che si era acquistata.

melissa officinalis

Infusi e rimedi a base di melissa

L’infuso di fiori e di foglie: 10-15 gr. in 500 gr. di acqua, risulta un ottimo digestivo preso dopo i pasti, ma è consigliato altresì contro le vertigini, le sincopi, le paralisi e altri disturbi di origine nervosa, quali la cefalea, la spossatezza, l’angoscia e gli stati depressivi. Risulta uno dei migliori tonici del sistema nervoso e uno dei più efficaci antispasmodici.

Presso le vecchie farmacie era molto conosciuta l’acqua antisterica dei Carmelitani, detta anche acqua di Melissa, ottenuta con la formula seguente: gr. 150 di fiori freschi di Melissa, gr. 30 di buccia di limone, gr. 15 di cannella, gr. 15 di chiodi di garofano, gr. 15 di noce moscata, gr. 10 di coriandoli e gr. 10 di radice di angelica. Si pone il tutto a macero per 4-5 giorni in 2 litri di alcool a 60°, da distillare dopo aver bene spremuto le erbe macerate. Costituisce un ottimo antispasmodico e uno stimolante da usare con  moderazione, nella dose di mezzo cucchiaio in una tazza di acqua zuccherata, oppure 20-30 gocce in una zolletta di zucchero da sciogliere in bocca.

Melissa Dry by Davide Brosco

La melissa nei cocktail: Melissa Dry by Davide Brosco

  • 6 cl gin
  • 1 cl vermut dry
  • 2 cl succo di melissa 
  • scorza di limone
  • ghiaccio
  • garnish: arancia rossa essiccata 

Per il succo alla melissa:

  • 4 rametti Melissa fresca
  • 4 Limoni
  • 1 kg zucchero
  • 1 lt Acqua
  • 30 gr Acido citrico per alimenti

Inserire le foglie di melissa in un recipiente di vetro abbastanza capiente da contenere tutti gli ingredienti. Inserire i limoni dopo averli tagliati a fette e ricoprire con il litro d’acqua. Chiudere il recipiente e lasciar riposare al buio per un giorno. Trascorso il tempo indicato, filtrare il liquido e metterlo in pentola. Aggiungere zucchero e acido citrico per alimenti. Mescolare continuamente fino all’ebollizione. Cuocere per altri  5 minuti, finché diventa leggermente denso. A questo punto lo sciroppo è pronto per essere imbottigliato ancora caldo. Va conservato in un luogo riparato dalla luce e da fonti di calore e, una volta aperto, va conservato in frigorifero.

Davide Brosco, classe 94′, bartender autodidatta. Accresce il suo bagaglio mixando strumenti professionali e casalinghi, con l’obiettivo di rendere riproducibile gli stessi cocktail da bar in casa.

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