La prima volta che Stein sentì parlare della storia del Comandante “Monty” Collins e del suo Schwarzwald dry gin fu 10 anni fa, quando lavorava a Detroit per la Nokia. Collins venne assegnato al Settore Britannico a Berlino nel 1946 e qui si trovò a collaborare alla ricostruzione dello zoo. Cinque anni dopo lasciò la RAF e, con la sua scimmietta Max, aprì un piccolo albergo nella Foresta Nera, Lì i vicini producevano eaux de vie e schnapps, lui invece cominciò a produrre gin.
All’inizio Stein pensò che Germania e gin non fosse una combinazione particolarmente vincente, ma quando, tre anni dopo, lasciò la Nokia, divenne ossessionato dal ricreare la ricetta di Collins. La sua famiglia aveva lavorato nel business del brandy e il padre, nonostante pensasse che l’idea di un gin tedesco fosse da pazzi, gli inviò un articolo di giornale sul distiller Cristoph Keller.
Stein fondò la Black Forest Distillers Gmbh nel 2008 e, assieme a Keller, cominciò la produzione di Monkey 47. Non era un periodo finanziariamente facile, ma i due riuscirono comunque nell’impresa e nominarono il loro gin “Monkey” in onore della scimmietta Max e “47” perché un buon gin, secondo Stein, dovrebbe avere una gradazione del 47% abv, e inoltre insistette per avere un simile numero di botaniche.
L’idea di Stein e Keller era quella di creare qualcosa di multi-dimensionale, che fosse come un viaggio in un giardino botanico. Ci vollero ben 150 distillazioni prima di ottenere Monkey 47 e di lanciarlo sul mercato nel 2010. Da allora il brand è cresciuto spaventosamente, raggiungendo quasi 50 mercati internazionali. Per questo motivo Pernod Ricard si è interessata a questo gin tedesco.