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Gin Masters Asia 2020: premiato anche un gin italiano

Vanessa Piromallo
September 11, 2020

Vediamo i gin premiati a The Gin Masters Asia 2020 e scopriamo i trend e i gin più apprezzati nei paesi asiatici

The Gin Masters Asia è una gara che assegna medaglia ai gin distribuiti nei paesi asiatici con l’intento di capire quali siano i migliori presenti in questi mercati. La giuria presieduta da Drinks Business Asia ha assaggiato i samples provenienti da tutto il mondo alla cieca a Hong Kong e Singapore e ha assegnato molte medaglie, una anche a un gin italiano.

I trend in Asia: sì ai gin locali e a quelli erbacei, no a quelli dolci

I giudici concordano sul fatto che la moda del gin in Asia sia tuttora nel vivo e hanno rilevato una particolare attenzione per i prodotti provenienti da alcuni specifici paesi, in particolare quelli scandinavi (caratterizzati prevalentemente da sentori erbacei) e il Giappone. Si è notato che i brand nipponici rimangono rilevanti perché sono specialmente attenti a costruire la propria immagine in base a dati oggettivi come quelli demografici. Un trend importante rilevato dalla giuria è la crescita dei gin locali. Questi ultimi non sono solo naturalmente apprezzati internamente, ma sono sempre più richiesti anche in altri mercati, come per esempio quello australiano. Il maggiore punto di forza è la ricchezza di botaniche peculiari e l’atmosfera esotica con storie insolite da raccontare attorno al prodotto.

Marcus, Matt, Chris, David e Dave con Ginerosity

Tra i gin asiatici premiati ce ne sono due della prima distilleria di Singapore, Tanglin, che hanno vinto medaglie d’oro e sono Tanglin Barrel Aged Gin e Black Powder Gin (un navy strength). I prodotti di Singapore hanno creato uno stile locale proprio e riconoscibile, grazie all’uso delle botaniche locali e una tendenza a fornire gusti complessi. A Hong Kong stanno aprendo nuove micro-distillerie, due sono nell’ultimo anno, di cui una ha vinto una medaglia d’oro con il suo N.I.P. Rare Dry Gin, molto erbaceo e mediamente intenso, interessante per la miscelazione.

Il massimo riconoscimento, la medaglia Master, è stata attribuita a soli due gin, entrambi della distilleria australiana Four Pillars: Spiced Negroni Gin e S31 Single Cask Gin. A questa azienda sono state attribuite anche due medaglie d’argento per Rare Dry Gin e per Experimental Old Tom Gin.

Tra i gin tradizionali più apprezzati troviamo gli scozzesi Thought & Memory Hrafn Gin e l’ultra-premium Valhalla Gin con due medaglie d’oro. Sempre nella categoria premium si è aggiudicato la medaglia d’oro l’unico gin italiano premiato: Portofino Dry Gin. Questo gin che si ispira alla riviera italiana ha già collezionato numerosi riconoscimenti internazionali tra cui la master Medal ai Gin Masters e ha ottenuto il punteggio più alto nella categoria Distilled Gin ai The Gin Guide Awards.

Poco successo hanno invece i gin fruttati e dolci, soprattutto a Hong Kong dove i consumatori preferiscono distillati secchi, solo un paio di medaglie sono state assegnate. Fanno eccezione Taiwan e Filippine dove sono apprezzati i gin zuccherati. Le Filippine sono il paese dove viene bevuto più gin al mondo, ma il consumo si limita in gran parte alla produzione locale.

 

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