Tra i gin asiatici premiati ce ne sono due della prima distilleria di Singapore, Tanglin, che hanno vinto medaglie d’oro e sono Tanglin Barrel Aged Gin e Black Powder Gin (un navy strength). I prodotti di Singapore hanno creato uno stile locale proprio e riconoscibile, grazie all’uso delle botaniche locali e una tendenza a fornire gusti complessi. A Hong Kong stanno aprendo nuove micro-distillerie, due sono nell’ultimo anno, di cui una ha vinto una medaglia d’oro con il suo N.I.P. Rare Dry Gin, molto erbaceo e mediamente intenso, interessante per la miscelazione.
Il massimo riconoscimento, la medaglia Master, è stata attribuita a soli due gin, entrambi della distilleria australiana Four Pillars: Spiced Negroni Gin e S31 Single Cask Gin. A questa azienda sono state attribuite anche due medaglie d’argento per Rare Dry Gin e per Experimental Old Tom Gin.
Tra i gin tradizionali più apprezzati troviamo gli scozzesi Thought & Memory Hrafn Gin e l’ultra-premium Valhalla Gin con due medaglie d’oro. Sempre nella categoria premium si è aggiudicato la medaglia d’oro l’unico gin italiano premiato: Portofino Dry Gin. Questo gin che si ispira alla riviera italiana ha già collezionato numerosi riconoscimenti internazionali tra cui la master Medal ai Gin Masters e ha ottenuto il punteggio più alto nella categoria Distilled Gin ai The Gin Guide Awards.
Poco successo hanno invece i gin fruttati e dolci, soprattutto a Hong Kong dove i consumatori preferiscono distillati secchi, solo un paio di medaglie sono state assegnate. Fanno eccezione Taiwan e Filippine dove sono apprezzati i gin zuccherati. Le Filippine sono il paese dove viene bevuto più gin al mondo, ma il consumo si limita in gran parte alla produzione locale.
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