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Vi piacciono le note dolci nei gin? Oggi parleremo di una categoria unica: Old Tom Gin

Stefano Del Pianta
April 27, 2023

Oggi Stefano del Pianta @MyGinExperience ci racconta la sua esperienza con gli Old Tom Gin italiani: li avete provati?

Sono un grandissimo sostenitore del Made in Italy, innamorato del mondo del gin a 360°, e negli

ultimi anni mi sono capitate tra le mani etichette interessanti di Old Tom Gin (che in Italia si contano nelle dita di due mani). Ci sono svariate etichette appartenenti a questa categoria in giro per il mondo, mi limiterò solo ai gin italiani.

È doverosa una prefazione dove vi spiegherò cosa differenzia questa particolare categoria di gin. L’Old Tom ha origini vittoriane, nasce intorno al 1812, quando gli spiriti non erano puri come oggi e quindi si aggiungeva zucchero o botaniche particolarmente dolci a gin dai mix di botaniche forti per smussarne l’aroma deciso. In passato era assimilabile, come stile produttivo, ad un London Dry in cui il profilo botanico era addolcito dalla presenza di liquirizia e semi di finocchio, mentre oggi può essere edulcorato, qualcuno anche con un 4% di zucchero.

Testo e foto di Stefano del Pianta @MyGinExperience

Partirei dal primo che ho assaggiato Evan – Tuscan Old Tom Gin, fa parte della linea Premium Etrusca dell’azienda Nunquam. Gli Etruschi solitamente mettevano il miele nel vino ed Evan, nella Mitologia Greca ed Etrusca, rappresentava le guardie dell’oltretomba, per questo motivo il gin è composto da botaniche antiossidanti. Un gin legato ad una città sotterranea Etrusca situata proprio sotto Prato, chiamata Camars. Nel VI sec. a.C. Camars diventa la lucumonia etrusca di Clevsin, una delle dodici città della Dodecapoli Etrusca. Fabio Goti, nel suo Opificio Nunquam di Prato, ha realizzato questo Old Tom di 42%vol, la base è il London Dry Only Ju (con solo ginepro), alla quale vengono aggiunte in macerazione altre botaniche: elicrisio, scorza di arancia, bacca di mirtillo e due bacche sudamericane, cioè il frutto della passione e la bixa orellana (utilizzata dagli indegeni per i condimenti, oltre a dare un colore ambrato, dona un piccolo sentore pepato-speziato).

Ginterior – Xedequa è un’inno al suo territorio d’origine, il Friuli. I suoi creatori hanno affidando la fase zuccherina al miele di marasca, eletto il migliore d’Italia, una specialità tipica del Carso Goriziano e Triestino, dove viene prodotto solo dal nettare dei fiori di ciliegio canino (il ciliegio Prunus Mahaleb, una specie che cresce solo nei substrati carbonici del Carso). Questo miele è caratterizzato da una fragranza delicata e un sapore amarognolo quasi mandorlato, che ben bilancia la struttura di questo gin. Inoltre al suo interno troviamo la pesca di fiumicello, infuso di tarassaco e semi di erba dei tartari proveniente dai Magredi pordenonesi, le Steppe friulane sviluppate attorno i torrenti Cellina e Meduna. Si dice sia giunta insieme agli Ungari, attaccata agli zoccoli dei loro cavalli, durante le loro invasioni del nostro territorio intorno all’anno 1000. Ovviamente non poteva mancare il ginepro, al quale si aggiungono iris e limone, che completano un bouquet unico di sapori e profumi per questo gin 40% vol.

Testo e foto di Stefano del Pianta @MyGinExperience

Ginsanto e Cantucci – di Zio Carlo realizzato da Dal Piatto Al Bicchiere ha la particolarità di essere un Old Tom Gin salato, difatti l’aggiunta di una piccola parte di acqua di mare regala sapidità al prodotto, creando un bellissimo contrasto con le note dolci della vaniglia e del miele artigianale toscano prodotto dall’azienda familiare. In macerazione a freddo vengono inseriti Cantucci artigianali toscani (gluten-free), Mandorle, Vaniglia, Uva sultanina, Scorza di arancia, Albicocca secca, Fiori di zagara e, ovviamente, il ginepro. Il prodotto viene portato alla gradazione finale di 40%vol. mediante l’aggiunta di acqua sorgiva, acqua di mare e vin santo artigianale toscano in purezza anch’esso prodotto in famiglia. Quest’ultimo dona al gin un sapore sempre nuovo, diverso ogni annata. Nei primi lotti prodotti è stato utilizzato un 2010. Questo gin è un prodotto unfiltered, pertanto effettua solamente due filtrazioni naturali per decantazione. Rappresenta perfettamente l’incontro tra il mondo degli spirits e le ricette toscane, grazie al quale l’innovazione trasforma in liquido la tradizione.

Baciamano Old Tom Gin 42%vol, realizzato dal milanese Simone Bozzini e distillato con solo ginepro dei balcani. Questa versione è addolcita dal miele d’acacia, che rilascia la sua nota dolce ma non invadente unita alle note fresche del ginepro, per un risultato molto morbido al palato.

Testo e foto di Stefano del Pianta @MyGinExperience

Sempre la Toscana fa da padrona con Old Tom Gin – Winestillery 42%vol. Viene distillato in un alambicco Pot Still da 500 litri, senza poi subire un processo di filtrazione a freddo. Viene brevemente riposato in barriques di quercia francese, dove il loro vino Sangiovese è stato precedentemente elevato, per una sensazione di bocca più setosa e rotonda. Il risultato è un Gin insolito, con una forte identità. 

Gin Caleri Old Tom 40%vol. è stato realizzato da Silvana Marangon. Viene prodotto con un ginepro proveniente da un’area geografica ben delimitata: la frazione di Caleri a Rosolina Mare dove Enrico e Silvana raccolgono a mano le bacche verdi delle piante di ginepro che crescono spontanee tra le dune di sabbia. Solo le bacche ricche di resina e dal sapore leggermente salato vengono immerse in infusione a freddo in alcol d’orzo. In questo caso l’aggiunta di zucchero è data dall’utilizzo di 5g per litro del miele millefiori di spiaggia autoprodotto a Rosolina Mare con le arnie posizionate a 50 metri dal mare, in mezzo alle piante di ginepro ed elicrisio.

Piero Old Tom 42%vol. è l’ultimo nato dalla brillante mente del bresciano Gianpiero Giuliano, che dopo il successo del suo Navy Strength 58 propone una nuova versione del classico Piero Dry Gin ma in versione Old Tom. La base di partenza è la ricetta classica composta da ginepro, cardamomo, arancia, maggiorana, zenzero e botanica segreta, alla quale viene aggiunto saccarosio e caramello, il quale, oltre a donare un colore ambrato, regala una nota di tostatura che crea un bel contrasto dolce amaro.

Testo e foto di Stefano del Pianta @MyGinExperience

Disonesto Old Tom Gin 40%vol. è realizzato in Puglia con ginepro, coriandolo, limone, liquirizia, pistacchio e camomilla. Al naso e al palato dominano le note floreali, le spezie e il ginepro, accanto a note erbacee e sentori di coriandolo, per finire in agrumi e camomilla.

Aquamirabilis, Old Tom Gin 43%vol. è realizzato in Umbria da Anonima Distillazioni per il marchio 4312. Dolce e aromatico, contiene ginepro, bergamotto, arancia, cedro, radice di iris toscano, coriandolo, angelica, rosa, melissa, timo, garofano, limone.

Jin Q Old Tom Gin 40%vol. è prodotto con botaniche legate al territorio reggiano come bergamotto, salvia, menta e lavanda, viene addolcito con l’aggiunta di un poco di zucchero pari 5 grammi per litro.

Non potevo non concludere con Old Tom Gin Bèrto 43%vol. della rinomata Distilleria Quaglia, composto da cacao, ginepro, rosa, salvia, sambuco e vaniglia. Al naso è notevole, con un netto ritorno floreale di sambuco e rosa, ben amplificato da caldi sentori di vaniglia e cacao che, al palato, aggiungono morbidezza e complessità, donando un caratteristico colore ambrato.

Questa è la mia personale esperienza che ho voluto condividere con voi lettori. Chissà che non vengano fuori nei prossimi anni nuovi Old Tom Gin particolari tutti da scoprire. Vi aspetto alla prossima puntata per approfondire l’utilizzo di un’altra tecnica o botanica particolare nei gin italiani.

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