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Spirits Competitions: i vantaggi per le aziende secondo gli esperti internazionali

Vanessa Piromallo
June 30, 2021

Perché partecipare alle gare di distillati? Come ottenere il massimo da una medaglia? A queste e altre domande rispondono gli esperti internazionali a Crafdi Conference

Tra i tanti argomenti affrontanti durante la Crafdi Distilling Conference 2021, importante conferenza sulla distillazione artigianale che normalmente si tiene a Londra ma che negli ultimi due anni ha dovuto tenersi online, c’è anche quello della gare dedicate ai distillati. Vi riportiamo dunque quanto gli esperti hanno raccontato durante il loro intervento, molto interessante per tutti i distillatori e proprietari di brand. Questi i relatori:

  • Bernadette Pamplin, Spirits Writer, Judge e fondatrice di UnderTheGinfluence.com
  • David T Smith, autore ed esperto internazionale, fondatore di summerfruitcup.com
  • Veronika Karlova, Drinks Industry Professional
  • Eric Zandona, Director of Spirits Information presso l’American Distilling Institute e responsabile della competizione ADI Judging of Craft Spirits
  • Tobias Gorn, International Drinks Specialist e giudice
  • Jon Hillgren, fondatore di Hernö Distillery, vincitore di numerosi premi.

Giurie delle medaglie speciali, ADI Judging of Craft Spirits 2020, USA (Foto: Vanessa Piromallo)

Innanzitutto rispondiamo alla domanda che tutti si chiedono: quali parametri osservano i giudici delle spirits competitions?

Gli approcci possibili sono molti, ma alcuni aspetti permettono sempre a un distillato di farsi notare:

  • Innanzitutto ci si chiede se sia coerente con la categoria in cui si è iscritto (per esempio, se un prodotto presentato come rum non ha nulla a che vedere con il rum verrà penalizzato nonostante sia un ottimo distillato, così come un Contemporary Gin dove il ginepro non è molto predominante iscritto nella categoria Classic Gin).
  • Poi si valutano complessità, intensità, lunghezza e bilanciamento.
  • Infine, per ottenere i punteggi più alti, si valuta se il prodotto è in grado di farsi riconoscere rispetto agli altri, se, mantenendo la sua tipicalità, riesce a dare anche qualcosa in più.
  • In generale un giudice sarà più propenso a dare un voto più alto se il distillato gli fa venire voglia di bere un altro sorso, se lo entusiasma.

Gli approcci cambiano molto a seconda di come è composta la giuria (bar manager, distributori, brand ambassador, esperti del settore, produttori etc.). La ADI Competition per esempio sceglie giudici con esperienze molto diverse nel settore in modo che ognuno possa portare la propria esperienza nel processo di valutazione permettendo a tutti quanti di crescere e imparare e giudicare nei modi meno soggettivi possibili.

Chi iscrive un prodotto a una competizione deve stare molto attento a scegliere la categoria più calzante per il proprio distillato e a fornire agli organizzatori tutte le informazioni che possono essere utili ai giudici per giudicare al meglio il prodotto. Se un giudice avrà le aspettative corrette sarà più probabile che aumenterà il voto, mentre può succede il contrario quando si crea una certa aspettativa e invece ci si trova di fronte qualcosa di completamente diverso.

Giuria B’Nu Spirits 2019, Italia

Cosa si aspetta un produttore che iscrive i propri distillati a una gara?

Sicuramente si aspetta innanzitutto obiettività. Un altro aspetto importantissimo e fornito da moltissime gare è un feedback da parte dei giudici, inestimabile per capire meglio come si può comunicare al pubblico il proprio prodotto nei diversi paesi e per capire come può essere accolto nei vari mercati. Infine è importante anche avere una certa visibilità e il materiale marketing per mettere in risalto la propria medaglia, inestimabili soprattutto per i piccoli produttori che devono far conoscere a un più ampio pubblico i propri distillati, ma anche per i nuovi produttori e per chi sta lanciando un nuovo prodotto. Queste cose sono utili anche per il benchmarking del proprio prodotto e per trovare un importatore.

L’importante è tenere presente che una medaglia rappresenta solamente un primo passo, ma è col successivo lavoro che ognuno deve fare di pubbliche relazioni e branding che si dà valore al premio: non si può pensare che la medaglia sia un punto d’arrivo. Utilizzare nel modo corretto un riconoscimento è un grande lavoro e deve essere svolto dal vincitore.

Finale World Gin Awards 2020, UK (Foto: Vanessa Piromallo)

A chi interessa la vincita di una medaglia?

  • Ai produttori per parlare con i consumatori
  • Ai distributori per presentare il prodotto, soprattutto se nuovo
  • Agli importatori (in alcuni casi contattano chi vedono che si è aggiudicato alcuni premi)
  • Ai consumatori: una medaglia è prova che il distillato è stato provato ed è piaciuto e quindi, per esempio, volendo provare qualcosa di nuovo tra due bottiglie è più probabile che verrà scelta quella che sulla confezione presenta la medaglia.
  • Ai giornalisti che potrebbero scegliere di parlare di un determinato prodotto proprio perché ha vinto un premio (ciò accade di frequente nelle testate locali).

Perché iscriversi a una competizione?

  • Per ricevere un feedback da professionisti.
  • Per aumentare le vendite avendo maggiore visibilità nello scaffale, ma anche negli e-commerce.
  • Per ottenere contatti importanti per il proprio business.

ADI Judging of Craft Spirits 2020, USA (Foto: Vanessa Piromallo)

Come massimizzare i benefici di una vittoria?

  • Parlarne, diffondi la notizia! Contatta giornali locali, radio e TV: ciò è fondamentale soprattutto per i piccoli produttori per i quali il mercato locale è importantissimo.
  • Approfitta del momento per prendere appuntamenti coi distributori.
  • Metti il logo della medaglia nella firma della mail, sul biglietto da visita, ovunque!
  • Metti il logo della medaglia sulla bottiglia (nel caso si abbiano i cartellini da appendere al collo bisogna però essere certi che non andranno persi altrimenti si rischia solo di sprecare soldi).

Le medaglie hanno “una data di scadenza”?

Sì e no perché col tempo i trend e i gusti cambiano e quindi il premio diventa più un qualcosa di commemorativo che un mezzo per fare business ed è anche per questo motivo che bisogna parlarne tanto e da subito, senza aspettare, e che può valere la pena partecipare a più gare nel corso del tempo. Inoltre i relatori fanno anche notare che se si vince una medaglia bassa è 

possibile riprovarci per ottenere un voto migliore. Talvolta, cambiando le giurie, si possono ottenere riconoscimenti maggiori.

Giuria a distanza World Gin Awards 2021 (Foto: Vanessa Piromallo)

Perché le competizioni sono mediamente molto costose?

I costi per l’organizzazione di una gara sono moltissimi. Tra questi la location della gara, i costi di trasporto e dei materiali, il personale. Soprattutto quando gli assaggi sono “blind”, cioè i giudici non sanno cosa stanno assaggiando (ed è la stragrande maggioranza dei casi), sono necessarie molte persone che lavorino all’anonimizzazione dei campioni e all’organizzazione.

Facciamo inoltre notare che i giudici non vengono pagati, ma eventuali vitti e alloggi sì, quindi ci sono dei costi anche per questo. Alcune gare pagano i giudici, ma spesso sono gare di qualità inferiore: informatevi sempre prima di partecipare a una competizione su chi sono i giudici e se sono pagati!

Dal 2020 molte giurie si sono svolte online per via del Corona Virus, ma anche organizzare correttamente le sessioni di giuria a distanza ha ampi costi.

Come scegliere a quali gare partecipare?

La cosa migliore è chiedere consiglio ai professionisti. Tobias Gorn e altri, per esempio, svolgono consulenze proprio a questo proposito.

Fai le tue ricerche e pensa a quale sia il tuo obiettivo, quali sono i tuoi mercati target e cerca di capire se sei pronto per entrare in quel mercato. A volte capita che i produttori si iscrivano a una gara pensando di non vincere e quindi non sono pronti a utilizzare il riconoscimento per raggiungere i propri obiettivi.

ADI Judging of Craft Spirits 2019, USA (Foto: Veronika Karlova)

Di Spirits Competitions se ne è parlato anche al Ginposium 2021, la più importante conferenza del mondo dedicata al gin e organizzata da The Gin Guild. Dimple Athavia, Brand Manager di IWSC (International Wine & Spirits Competition) ha spiegato i benefici dati dal partecipare alle gare con un focus specifico sul gin. Ha infatti spiegato che il numero dei gin iscritti negli ultimi anni ha superato quello dei whisky, con oltre un migliaio di prodotti provenienti da 50 diversi paesi del mondo. Inoltre, con la crescita del gin, sono aumentati anche i Gin Tonic pronti che si iscrivono nella categoria Ready To Drink.

Dimple ha spiegato che IWSC ha molti canali attraverso i quali promuove i vincitori delle medaglie, ma anche lei ha insistito sul fatto che sia fondamentale che sia il vincitore stesso a parlarne e a promuoversi il più possibile. Una medaglia non solo ti può aiutare a raggiungere un nuovo pubblico, ma offre anche contenuti da condividere con il proprio network già esistente.

Anche lei ha insistito su questi benefici:

  • Posizione più visibile nei negozi e negli e-commerce
  • Aiuto ai consumatori nel decidere cosa acquistare
  • Trend-spotter
  • Dà ai compratori la sicurezza che il brand si impegni a promuoversi e migliorarsi
  • Può convincere i distributori a inserire nuovi prodotti o linee di prodotto nel proprio catalogo.

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