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2Punto4 Gin: dal bartender al consumatore con qualità 100% italiana

Vanessa Piromallo
June 9, 2020

Intervista al bartender Jorge Alberto Soratti, creatore con Mauro Mahjoub di 2Punto4 Gin, gin premium italiano dal carattere unico

2Punto4 Gin è una creazione tua e di Mauro Mahjoub, due nomi conosciuti nel mondo del bartending. Qual è la vostra storia?

Ciao amici de ilGin.it. Io sono Jorge Alberto Soratti e questo progetto di 2Punto4 Gin nasce assieme a Mauro Mahjoub, entrambi da decenni nel mondo del bar. Sono stato diverse volte campione italiano AIBES, ho vinto il campionato del mondo IBA nel 2002 e altre gare. Ho avuto esperienze in diversi paesi e ho un locale a Macerata, il Black and White Cocktail Bar. Anche Mauro è ben conosciuto in questo mondo e tra i bartender si è conquistato il soprannome “Re del Negroni”. E’ brand ambassador Campari, ha gestito locali a Monaco di Baviera e siamo amici da oltre trent’anni. Abbiamo vissuto assieme il mondo del bar, ognuno facendo le sue cose e conducendo insieme diverse masterclass su liquori e bartending oltre a far parte assieme di giurie in gare italiane e internazionali e a essere entrambi soci onorari AIBES.

Jorge e Mauro con 2Punto4 Gin

Come mai avete deciso di creare un gin assieme?

Ormai quasi sei anni fa abbiamo festeggiato trent’anni di amicizia e volevamo celebrare creando un prodotto nostro. Poi tra un impegno e l’altro ci siamo decisi a concretizzare il progetto solo un anno fa con la nascita di 2Punto4 Gin.

Sin da subito avevamo l’idea di fare un gin pensato dal punto di vista del bartender che propone cocktail e prodotti al consumatore finale. Il gin è il distillato principe del bar e tutti i bartender amano i drink con il gin. Anche noi finivamo sempre le nostre serate con un Gin Tonic.

Quando sei anni fa abbiamo cominciato a sperimentare con il piccolo alambicco che ho a casa non eravamo ancora nel vivo della moda del gin. Io e Mauro abbiamo sviluppato cinque o sei ricette diverse distillando e assaggiando in casa le prove con tante botaniche diverse. Spesso abbiamo preso spunto da libri antichi, poiché Mauro è tra i maggiori collezionisti di libri sul mondo del bar, ma al contempo abbiamo anche sviluppato idee nostre del tutto nuove.

2punto4 gin

2Punto4 Gin – Jorge

Come è stata poi sviluppata in distilleria la ricetta di 2Punto4 Gin?

Dopo anni ci diciamo: ora basta, adesso ce lo facciamo produrre! Abbiamo quindi girato diverse distillerie e quella che ci è piaciuta di più è stata Jannamico&Figli, che si trova a Lanciano, in Abruzzo. Un bel luogo, dove lavorano molto bene e che vanta oltre 120 anni di storia. Con il master distiller Michele, uno dei fratelli Jannamico, siamo entrati subito in sintonia. Gli abbiamo consegnato le sei ricette che avevamo creato in modo che potesse svilupparle utilizzando un vero alambicco, curiosi di scoprire cosa sarebbe uscito distillando professionalmente, consapevoli che sarebbe stato diverso rispetto alle sperimentazioni in casa.

Per le prove delle nostre ricette abbiamo scelto il loro piccolo alambicco a bagnomaria perché volevamo esaltare l’artigianalità del nostro gin. Per ottenere un risultato ottimale abbiamo anche scelto di distillare le botaniche singolarmente, processo più lungo e costoso ma che garantisce la massima esaltazione degli ingredienti e un grande equilibrio. Abbiamo voluto un gin italiano dalla A alla Z, infatti tutti gli ingredienti sono italiani e naturali: in etichetta riportiamo “Blended Dry Gin” proprio per indicare che non usiamo essenze, ma botaniche naturali distillate separatamente per poi unire i singoli distillati secondo una precisa percentuale.

Quando la distilleria Jannamico ci ha consegnato le provette con i risultati delle nostre sei ricette, a entrambi sono piaciute più di tutte le altre la numero 2 e la numero 4. Da qui deriva anche il nome del gin, poiché non sapevamo come chiamarlo e a un certo punto mi sono accorto che il nome lo avevamo sotto agli occhi sin dall’inizio. Infatti lo chiamavamo 2/4 perché quando sono arrivate queste provette abbiamo deciso di provare a sviluppare l’unione delle due diverse ricette mettendole assieme. Il gin attuale è infatti il risultato delle prove che abbiamo fatto con la distilleria per trovare il giusto equilibrio tra questi che originariamente erano due gin diversi.

Quali botaniche avete scelto per 2Punto4 Gin?

Le botaniche che abbiamo selezionato non sono tante, sono otto e rendono il gin estremamente digestivo grazie al finocchio e fresco grazie alla salvia. L’alta gradazione fornisce in bocca un inizio caldo che poi esplode lasciando spazio alla parte agrumata data dall’arancio del Gargano, un frutto che amo molto, e dal bergamotto di Calabria. Il retrogusto legnoso ed erbaceo dato dal ginepro è esaltato dal particolare tocco balsamico dagli aghi di abete rosso, in particolare utilizziamo la punta della gemma prima della fioritura. L’equilibrio del gusto si chiude con coriandolo e timo.

Unire le due ricette e trovare questo equilibrio è stata un’Odissea perché lavoriamo con i prodotti freschi. Durante gli esperimenti iniziali andavamo in erboristeria per procurarci le botaniche con cui fare le prove.

2punto4 gin

Come avete sviluppato il brand e il packaging?

Dopo lo sviluppo della ricetta e una volta scelto il nome abbiamo subito chiamato un grafico. Volendo presentare il prodotto in tempo per il Gin Day 2019 a Milano siamo usciti con un packaging che ora abbiamo completamente rinnovato poiché l’etichetta che avevamo scelto e che adesso è presente nella bottiglia ha una forma particolare e richiedeva molto tempo per la produzione. Abbiamo dunque rinnovato la grafica e deciso di scrivere la parola “punto” in verticale, il tutto stampato su carta vellutata con inchiostro a fuoco così che il colore della scritta cambia a seconda della luce. La forma particolare dell’etichetta è quella della cravatta. 2Punto4 è un gin italiano e quindi ci siamo ispirati alla moda maschile italiana e abbiamo deciso di vestire la bottiglia con una cravatta.

Anche la bottiglia è ricercata perché per un gin forte, con una gradazione del 48% vol., non volevamo usare una bottiglia qualsiasi, ma un vero e proprio decanter in vetro pesante con la trasparenza del cristallo. Da qui la forma piramidale con gli angoli smussati. Non è una bottiglia che poi si getta via, ma che si può riutilizzare per conservare altri liquidi.

2punto4 gin

Siete due grandi bartender e avete creato un gin pensato per i bartender e per i consumatori. Cosa ci dite dunque di 2Punto4 Gin nei cocktail?

Per prima cosa abbiamo ovviamente sperimentato 2Punto4 Gin in tutti i cocktail classici e funziona bene in tutti quanti. Ma secondo me la morte sua è nel Gin Tonic. Al Black and White lo serviamo principalmente nel G&T con solamente una fettina di limone e una di arancio, perché il garnish deve esaltare il gin e non coprirlo. Anche col lime o con il pompelmo rosa sta benissimo.

Io in generale bevo classico e 2Punto4 Gin mi piace molto nel Negroni, però avendo una gradazione alta consiglio sempre di usare una dose inferiore rispetto alle proporzioni dei cocktail classici in quanto è bello profumato e spicca molto. in questo modo si risparmia anche sulla quantità!

Lo consiglio anche liscio e freddo di frigorifero, non ghiacciato, perché ha una personalità tosta, ma è molto fresco e beverino nonostante l’alta gradazione. In alcuni ristoranti lo proponiamo a fine pasto al posto della grappa.

Vai alla scheda tecnica  Acquista 2Punto4 Gin

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