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WATTSHOT, il primo gin da bere d’un fiato

Vanessa Piromallo
February 27, 2023

Un gin, uno shot, una sorpresa nel gusto, una scossa elettrica: scopriamo WATTSHOT con il suo creatore Stuart Logan e perché l'ho scelto per portarlo in Italia

Durante i miei viaggi qualche volta mi capita di imbattermi in prodotti che in Italia non si trovano, ma che mi colpiscono talmente tanto che desidero portarli nel nostro paese. Uno di questi è WATTSHOT GIN, che ho assaggiato assieme al creatore, Stuart Logan, dopo la cerimonia di assegnazione dei Best of Countries ai World Gin Awards, a Londra.

Se all’inizio è stato l’entiuasiasmo di Stuart a coinvolgermi, poi è WATTSHOT che ha parlato da sé, perché è veramente ciò che dice di essere: fuori dagli schemi ma buono, equilibrato, piacevole. WATTSHOT è il primo gin ad essere stato creato appositamente per essere bevuto d’un fiato, uno shot. E non finisce qui: il nome richiama l’elettricità perché lascia in bocca una sensazione solleticante, come una piccolissima scossa sulla lingua. L’effetto è del tutto naturale, così come è naturale il colore, dato dal succo di ciliegia. Sembra strano, ma funziona benissimo!

Tornata a casa, ho immediatamente chiamato Stuart e ho portato in Italia una fornitura per permettere a tutti di assaggiarlo, provarlo e divertirsi con WATTSHOT. Al pubblico è disponibile in esclusiva su GinShop.it, mentre se siete distributori / importatori curiosi di scorprire di più su questo progetto, scrivete a info@thatsthespirit.it . Nel frattempo, ecco la mia intervista a Stuart.

wattshot

Ciao Stuart, raccontaci la tua storia e come nasce l’idea di WATTSHOT

Io sono un food scientist e ho lavorato nel campo nel food & beverage per 25 anni. Durante una consulenza per un’azienda del beverage, sono stato testimone della crescente domanda di gin nel 2012 e da subito mi è venuta l’idea di realizzare un prodotto che fosse buono e al contempo senza precedenti in questo mercato, “disruptive”. Sin da allora il mio progetto era creare un gin che non avesse l’impatto bruciante dell’alcol, che potesse essere bevuto come uno shot. I prodotti usati per gli shot sono sempre gli stessi, senza la possibilità di variare e quindi ho sviluppato un distillato a base gin che funzionasse per questa tipologia di drink.

Per la ricetta sono partito dai sapori che più amo: ciliegia e fiori di ciliegio. Derivano da un ricordo di infanzia, dal gusto di un lecca-lecca che adoravo e che ho voluto ricreare nel gin.

In seguito è venuto a mancare il tempo, ho avuto due figli e il progetto è stato messo da parte fino al 2020. In piena pandemia ho deciso di procedere con il lancio di WATTSHOT, mantenendo la ricetta che avevo creato all’epoca e sviluppando nuovamente l’immagine e il packaging. Abbiamo subito creato partnership per la vendita online in molti paesi in Europa e adesso stiamo entrando in alcuni mercati negli altri continenti. Spero di trovare presto una collaborazione anche con un distributore italiano!

Partiamo proprio dal design, sicuramente si fa notare!

Per lo sviluppo mi sono rivolto a Tom Hingston, artista e designer di Londra [famoso grafico e direttore creativo che ha lavorato anche nell’ambito della musica e del cinema, n.d.r]. Il concept si basa sull’elettricità: Watt è l’unità di misura della potenza dell’elettricità.

Hingston ha creato la W che contraddistingue il brand, mentre sulla bottiglia ci sono diversi richiami grafici ai circuiti elettrici. Lo stile è pulito, moderno e d’impatto esattamente come il liquido all’interno.

Prova WATTSHOT
wattshot gin

Come è prodotto WATTSHOT Gin, come hai fatto a dare quella sensazione elettrica al palato?

La particolare sensazione in bocca, il mouth feeling, è dato dalla combinazione degli estratti naturali utilizzati nella ricetta. Ho applicato in questo drink tutti i miei studi e la mia esperienza nella scienza alimentare al fine di creare una nuova esperienza nel bere tramite una sensazione elettrica.

Il gin è prodotto con otto botaniche, soprattutto radici, il cui gusto è bilanciato dall’aggiunta di un 5% di vero succo di ciliegia che dà anche colore e dolcezza. Non è stato facile bilanciare il gusto floreale dei fiori di ciliegio con le botaniche del gin, ma il risultato è esattamente quello che volevo, un gusto che amo e che evoca ricordi felici. La gradazione è 37,5% vol., non troppo alta per il consumo come shot, ma abbastanza per rimanere nella categoria.

Per la produzione lavoro con una grande azienda in Francia e ho intenzione di continuare sempre a lavorare con loro perché mi sono trovato benissimo non solo per la professionalità, ma anche per l’entusiasmo e serietà con cui hanno accolto il mio progetto e mi hanno aiutato a svilupparlo con la creazione delle ricette.

Come si svilupperà il progetto di WATTSHOT?

Il progetto è molto chiaro: WATTSHOT diventerà una categoria a sé, delineata in diverse varianti. Vorrei che le persone arrivassero al bar e chiedessero un WATTSHOT e il barista rispondesse: “Ok; gin, vodka, tequila, rum o analcolico?”

Entro la fine dell’anno lanceremo infatti WATTSHOT Vodka, resa morbidissima da cinque distillazioni e l’aromatizzazione alla mela verde Granny Smith, della quale amo il gusto acidulo. Seguiranno il rum alla vaniglia, nello specifico una tipologia poco utilizzata ma deliziosa – la Tahiti Vanilla -, poi la tequila alla pera e WATTSHOT White, analcolico. Ogni volta riproporremo il nostro packaging variando il colore della W che si vede attraverso il liquido nella parte retrostante della bottiglia.

Anche nella versione analcolica rivivremo qualcosa al di fuori degli schemi, non sarà un’acqua aromatizzata, non sarà semplicemente uno shot analcolico, ma sarà una vera e propria esperienza alcohol free.

Con WATTSHOT voglio coinvolgere i giovani, dai 18 ai 35 anni, in una nuova esperienza del bere, che sia anche abbordabile a livello di prezzi senza rinunciare alla massima qualità. Si tratta di un’idea che va spiegata e capita. Un bellissimo modo che abbiamo trovato per coinvolgere i consumatori e farli entrare nella nostra concezione di esperienza del bere è quello della partecipazione non solo a fiere ed eventi del settore, ma anche ad eventi più ampi e coinvolgenti. Un esempio è il prestigioso festival musicale Elrow, dove saremo presenti con un grande spazio in cui servire i nostri shot e alcuni cocktail.

Prova WATTSHOT

A proposito, oltre allo shot, cosa ci consigli in miscelazione con WATTSHOT Gin?

Lo shot è il nostro signature serve, abbiamo creato anche un design speciale per il bicchiere.

In alternativa si può sorseggiare liscio con ghiaccio.

Se si vuole provare il Gin Tonic raccomando l’utilizzo o di una tonica mediterranea oppure di una rhubarb tonic, che si sposa molto bene con le note della ciliegia.

Abbiamo anche creato una cocktail list con otto drink. Il mio preferito è il WATTSHOT Sour:

  • 50ml WATTSHOT
  • 15ml Vanilla Vodka
  • 10ml Vanilla Syrup
  • Succo di mezzo limone 
  • 3ml Grenadine
  • Garnish: mezzo frutto della passione caramellato oppure ciliegia al Maraschino
  • Tecnica: shake & double strain – serve on ice cubes

Per l’estate italiana vi consiglio anche il 75 Watts, una variante del French 75:

  • 20ml WATTSHOT
  • 15ml succo di limone
  • 10ml sciroppo semplice
  • top di vino bianco frizzante
  • Garnish: scorza di limone
  • Tecnica: Stir & pour – serve on crushed ice
Prova WATTSHOT

Se sei un distributore o importatore scrivici a info@thatsthespirit.it

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