Il Martini cocktail – a base di gin si intende – è apparentemente un drink facilissimo da preparare, con “solo” due ingredienti, gin e vermouth, eppure è proprio uno dei cocktail che non ci viene servito come vorremmo più di frequente. Non è solo una questione di gusti (se vi piace più o meno secco), ma di delicato equilibrio fra gli elementi, per quanto pochi. Tempo fa avevamo dedicato un pezzo alla storia del Martini cocktail e ai segreti per la preparazione (clicca qui per leggere l’articolo) e abbiamo concluso dicendo che va servito ben freddo e che bisogna mescolare con delicatezza in modo da non annacquarlo. Oggi invece si è aperto un nuovo dibattito fra i bartender migliori del mondo perché alcuni sostengono che invece il modo migliore per servire il Martini è quasi a temperatura ambiente e con l’aggiunta di un goccio d’acqua per ridurne l’impatto alcolico. A ognuno il suo, insomma, e per questo motivo vi proponiamo tre variazioni rispetto alla ricetta classica: una a temperatura ambiente, una classica ma diversa nel garnish e una un po’ particolare. Enjoy and God Save the Gin!