Il Vermut o Vermouth (alla francese) è un prodotto a base vino addizionato di erbe e spezie e – pur con qualche leggero appannamento soprattutto tra gli anni 80 e 90 – è da quasi 250 anni, stabilmente nel cuore e nel bicchiere dei bevitori italiani e stranieri.
Oltre alla bevuta liscia o con ghiaccio, questo prodotto è uno dei due elementi imprescindibili, insieme al bitter, del binomio fondante dei principali cocktail da aperitivo come Americano e Negroni, ma anche di Martini e Manhattan e numerosi altri iconici drink.
Oggi, il vermut è prodotto in molti paesi del mondo, ma le sue origini e – perdonateci il campanilismo – la sua massima espressione qualitativa è in Italia. Il vermut più conosciuto è quello di Torino, città dove Antonio Benedetto Carpano fu il primo a industrializzare il processo di produzione nel 1786, fortificando il vino di Asti con oltre 30 erbe e spezie, tra cui soprattutto l’assenzio maggiore. Essendo ammiratore degli scrittori tedeschi, chiamò il suo prodotto con il nome germanico di quest’erba, Wermut.