Un articolo, pubblicato sul giornale Royal Society Open Science, afferma che alcuni scienziati hanno trovato le prove di “un’ingestione a lungo termine e ricorrente di etanolo” fra un gruppo di scimpanzé nella città di Bossou in Guinea.
Gli scienziati hanno osservato le scimmie per 17 anni e hanno scoperto che bevono abitudinariamente linfa di palma fermentata, che ha una gradazione alcolica del 6,9%, utilizzando una foglia come cucchiaio. Lo studio ha rivelato che le sessioni di bevuta delle scimmie capitavano durante mesi differenti a varie ore del giorno, ma non ci sono evidenze che ciò capitasse di notte. La quantità di alcool ingerita varia tra i 2.5 e gli 84ml a sessione e non è stata rilevata nessuna differenza fra scimpanzè maschi e femmine.
Lo studio è apparso sul Royal Society Open Science la settimana scorsa
Lo studio è intitolato “Strumenti per bere abitualmente: l’ingestione di etanolo da parte di scimpanzé selvatici utilizzando foglie come cucchiai” (qui il link allo studio) e sostiene l’idea che l’ultimo progenitore comune tra le scimmie Africane e l’uomo moderno “non era avverso all’ingestione di cibo contenente etanolo.” Inoltre, gli autori del report affermano che queste scoperte dovrebbero portare a ulteriori test per verificare la teoria secondo la quale l’attrazione dell’uomo verso l’alcol potrebbe derivare dalla dipendenza dei nostri antenati dalla frutta matura e fermentata.
Che sia colpa delle scimmie oppure no poco importa, quello che ci accomuna è il piacere del gin e quindi… buon gin a tutti!
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