Secondo il Food Waste Index Report 2024, redatto congiuntamente dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente e dall’associazione benefica WRAP (Waste and Resources Action Programme), solo nel 2022 sono stati sprecati ben 1,05 miliardi di tonnellate di cibo in tutto il mondo – quasi un quinto del totale disponibile per i consumatori. Questo spreco ha gravi ripercussioni sulla fame nel mondo, rappresenta l’8%-10% delle emissioni globali di gas serra e occupa l’equivalente di circa il 30% di tutte le terre agricole.
Per raggiungere l’obiettivo delle Nazioni Unite di dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite entro il 2030, il rapporto sottolinea la necessità di “sforzi collaborativi e concertati” nelle filiere e nei settori. Nell’industria degli alcolici, un numero crescente di aziende sta rispondendo a questo appello, utilizzando ingredienti che altrimenti verrebbero scartati per produrre eaux-de-vie, basi per vodka e gin, whisky e altro. Adottando un approccio creativo alle materie prime, i marchi di alcolici dimostrano il potenziale dei prodotti “difettosi” e di altri cosiddetti “scarti”.
Gli esempi sono moltissimi: il norvegese Bareksten Gin, le inglesi Greensand Ridge Distillery e Warner’s Distillery (la quale ha creato la linea Trash & Treasure con i suoi Tropical Rum e Citrus Vodka creati utilizzando scarti alimentari), ma anche Hyke Gin di Foxhole Spirits e molti altri. Persino marchi importanti hanno intrapreso questa pratica. Per esempio, Hayman’s nel 2022 ha lanciato “Respirited”, una vodka prodotta ridistillando le rimanenze della distillazione del gin.