E come sappiamo, anche il gin si è diffuso nelle navi della Royal Navy grazie al suo potere medicamentoso (come pure la tonica, contenendo chinino), grazie alle sue proprietà diuretiche. Ed ecco che il mix è presto fatto. Il famigerato Gimlette ci ha messo quindi praticamente solo il nome, ma anche una buona dose di humour inglese, sostenendo che l’avesse pensato “per permettere di far scendere le medicine giù meglio”.
Qualche anno più tardi, il Gimlet torna nelle righe delle avventure del letterario detective privato Philip Marlowe, nato dalla penna di Raymond Chandler, che lo beveva seguendo la ricetta metà gin e metà Rose’s Lime Juice (non serviva aggiungere zucchero perché era già contenuto nel succo). Quest’ultimo era un succo di lime confezionato che si diffuse rapidamente nelle navi, grazie a una buona idea di Lauchlan Rose, proprietario di un cantiere navale, che evidentemente di rapporti con la marina ne aveva eccome. Il furbo imprenditore brevettò la ricetta del Rose’s Lime Juice, che altro non era che succo di lime imbottigliato senza l’uso di alcol, perfetto da imbarcare nelle navi in viaggio transoceanico (tanto l’alcol si poteva aggiungere a bordo). Come afferma Nincevich, questo “colpo di genio porta il suo Rose’s Lime Juice in tutto il vasto Impero Britannico, dai Caraibi, passando per l’Africa, fino alle Indie Orientali”.