Curiosità
GrapeHeart Gin nasce, come tutte le buone idee, al bar! Per la precisione in enoteca. Dopo una degustazione di vini veneti, da dove provengono i creatori del gin, dal Valpolicella Classico all’Amarone è stata loro proposta come chiusura una grappa all’Amarone, che puliva sì la bocca, ma appesantiva la già intensa degustazione. Essendo appassionati di gin avrebbero preferito un gin tonic che rinfrescasse la bocca con aromi floreali e balsamici. Quindi si sono detti: perché non creare un nuovo prodotto che si ispiri ai profumi delle colline e che si leghi bene all’eccellenza del nostro territorio, l’Amarone della Valpolicella? Così è nata l’idea di GrapeHeart gin. Il nome “cuore d’uva” vuole omaggiare questo connubio tra il mondo del vino e quello dei distillati.
In miscelazione si consiglia l’uso di toniche neutre o di Ginger Beer delicate, con guarnizioni minimali. Da provare in purezza in un bicchiere refrigerato. Lasciar respirare la bottiglia con il tappo aperto per 5 minuti dopo l’apertura.
Produzione
GrapeHeart Gin è prodotto con 13 botaniche collinari, quindi principalmente fiori ed erbe officinali. Dopo l’essicazione le botaniche vengono profumate con “Amarone della Valpolicella”, infatti viene lasciata depositare su di esse una rugiada di Amarone tramite un sonicatore a ultrasuoni. Le botaniche vengono quindi macerate a freddo in alcol di cereali. Per esaltare le note più secche viene aggiunto al compound un distillato ottenuto dalle sole botaniche macerate, poi il gin viene portato a gradazione con l’aggiunta di acqua di fonte.