NEAT DRINK: l’impatto aromatico è nettamente vegetale. Il ginepro è ben avvertibile così come le erbe fresche, qualcuna particolarmente aromatica. L’assaggio rimanda al retronasale sensazioni fruttate e floreali, quasi di campo. Sapori secchi e dolci: si tratta di un assaggio molto complesso, con una persistenza particolarmente prolungata nel sorso. Il mix delle botaniche è molto intricato e amalgamato, tanto che risulta difficile stabilire con sicurezza la presenza delle singole componenti.
GIN TONIC: Con aggiunta di acqua tonica nelle consuete proporzioni (e un’aggiunta di una piccola scorza di arancia dolce) ci troviamo di fronte a un long drink dolce che assorbe benissimo l’essenza del suo garnish. La prevalenza delle erbe fresche è innegabile ma, confermando in questo caso la bevuta liscia, anche in questo caso la matassa del mix delle botaniche non si dipana facilmente: forse si nota il finocchietto, forse la maggiorana… ma in fondo che importa? Il sorso è più che soddisfacente, molto intenso e rinfrescante con una spiccata personalità che si distende efficacemente lungo tutto il corso della bevuta.
DRY MARTINI: Il matrimonio con il vermouth vede due sposi in perfetto equilibrio, l’uno ben calibrato sull’altro. L’oliva è perfetta come garnish, molto più che la scorza di limone. La complessità di Rivo Gin è un punto a favore per il Martini, visto che è possibile coglierne ogni sfumatura, ovviamente con la giusta attenzione. Al naso l’ampiezza delle percezioni è notevole, fine e di una intensità complessiva di alto profilo. Super consigliato.