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Menegiks Gin: quando lo provi non puoi più farne a meno!

Vanessa Piromallo
March 13, 2020

Menegiks Gin è una delle novità più interessanti che abbiamo assaggiato ultimamente: scopriamo insieme perché è così buono...

Siamo stati invitati ad assaggiare un nuovo gin italiano tagliato con acqua di mare purificata e ce ne siamo subito innamorati, perché Menegiks Gin, liscio e nel Gin Tonic, ha un equilibrio delizioso. L’acqua marina dona una sapidità non eccessiva, che invoglia a berne sempre di più, mentre le note del ginepro sono sublimate da quelle particolari e un po’ floreali del cappero, il quale supporta anche la sapidità. Il tutto è reso immensamente rinfrescante dalle note della menta e da un tocco di lime per un risultato che ci ha lasciati a bocca aperta e con la voglia di bere Gin Tonic uno dietro l’altro! Per raccontarvi questo gin abbiamo scelto di intervistare il suo creatore, Ergin Allko, proprietario del bar Fabrik di Bologna, piccola perla nel centro storico.

Ciao Ergin, cominciamo con la tua storia e come ti ha portato all’ideazione di Menegiks Gin

Ho sempre lavorato dietro al bancone di cocktail bar sin da quando avevo 19 anni. Nel 2013 aprii un ristorante a Bologna, il primo in città a fare abbinamenti tra le portate e i cocktail. Servivamo principalmente pesce crudo, quindi funzionavano molto bene gli accostamenti con gin e vodka. In quel periodo stava appena cominciando la moda del gin e visto che mi piaceva molto utilizzarlo nella miscelazione ho denominato il locale “Gin Bar Restaurant”.

E’ stato in quel momento che, parlando con uno dei fornitori di pesce, quest’ultimo mi ha chiesto se avessi mai pensato di utilizzare l’acqua di mare in cucina. Mi si è aperto un mondo, mi pareva già strano che qualcuno avesse pensato di imbottigliarla, ma non vedevo l’ora di sperimentare in cucina. Avevo un cuoco molto bravo e abbiamo fatto tantissime prove, a partire dalla pasta e dalla panificazione arrivando all’uso in cottura e nel fumè. Eliminando in questo modo il sale, i sapori esplodevano ancora meglio che con la normale salatura, in un modo del tutto differente e ottimo. Ho iniziato a studiare gli utilizzi dell’acqua di mare, i fornitori e i modi in cui viene sanificata e imbottigliata e mi sono davvero appassionato a questo mondo.

Prima usavo molto sale, ma sostituendolo con l’acqua marina le pietanze miglioravano notevolmente. Ho anche provato con i cocktail e ho scoperto che con la frutta grigliata e il sale si aveva una marcia in più, per questo motivo mi sono detto: perché non fare un prodotto già pronto per la miscelazione? E’ da qui che ho iniziato a fantasticare sulla possibilità di creare un gin, che è il mio distillato preferito ed è anche versatile per il bar.

E alla fine come hai creato Menegiks Gin?

Dall’idea alla realizzazione è passato molto tempo per via di altri impegni e soprattutto perché non volevo farlo finché non avessi messo insieme le persone giuste. Avevo un’idea ben precisa, ma non sono un distillatore. Inizialmente il progetto doveva essere più ampio perché ero molto preso con lo studio dell’estrazione dell’acqua di mare e avevo proposto una collaborazione a un’azienda di Pantelleria, ma non avevano una visione abbastanza aperta da capire l’utilizzo nei distillati e quindi ho ridimensionato l’idea.

A marzo 2019 ho conosciuto Roby Marton e gli ho raccontato il mio progetto. Gli è piaciuto immediatamente e mi ha aiutato. Ha fatto da tramite con la sua distilleria e lì abbiamo cominciato a realizzare le prove della ricetta del mio gin. Ci sono voluti numerosi tentativi per bilanciare al meglio l’acqua di mare, perché doveva essere percepibile, ma non troppo da stancare.

Ho dunque studiato il prodotto con questa piccola distilleria storica del Veneto e, arrivati alla ricetta definitiva di Menegiks Gin, ho spostato l’imbottigliamento in una distilleria più grande di Trieste, dove viene anche tagliato il gin, perché in grado di etichettare la particolare bottiglia che ho scelto, che ha uno spigolo proprio dove si applica l’etichetta. Anche questo packaging all’avanguardia è prodotto a Trieste.

Avevi già in mente gli ingredienti della ricetta? Come li hai selezionati?

Sì, avevo già in mente le botaniche da utilizzare per Menegiks Gin. Avrei voluto utilizzare le foglie del cappero, che sono buonissime, non so se le hai mai assaggiate, da provare! Però per il distillato il frutto funzionava meglio. Serve a dare le note erbacee mediterranee, uniche e particolari. Inoltre rafforza la spalla salina senza dover aggiungere troppa acqua di mare.

L’agrume e soprattutto la menta danno il tocco distintivo al gin. Sono fondamentali per la pulizia della bocca e la freschezza che permane a lungo. A dir la verità a me la ricetta piaceva anche solo con il cappero, ma il risultato è un prodotto molto più di nicchia.

Per l’acqua di mare abbiamo scelto quella dell’Adriatico, estratta in Puglia dall’azienda Steralmar. La prima compagnia che ha cominciato ad estrarre l’acqua marina è scozzese e in Spagna esistono molte aziende che lo fanno e diversi prodotti in cui è utilizzata, ma la mia preferenza è caduta sull’Italia.

Il mio legame con l’acqua di mare non riguarda solamente la mia scoperta del suo uso in cucina e nei cocktail, ma è anche legata alle mie origini. Io sono nato in Albania e ho scoperto lì un tempo veniva usata per cucinare perché il sale costava troppo, quindi per me rappresenta un ritorno alle origini. Inoltre la vita stessa nasce nel mare e in quest’acqua ci sono tutti gli elementi naturali più importanti.

Una curiosità, cosa significa il nome Menegiks?

Trovare il nome del gin è stato più difficile che crearlo! Tutti i nomi che potessero richiamare il mare erano già stati utilizzati e registrati. Ho pensato quindi di rifarmi alla mia lingua d’origine e ho cercato i nomi dei diversi ingredienti in albanese. La parola che in uno dialetti indica la menta è di difficile scrittura, ma il suono è Menegiks e mi è piaciuto moltissimo, ho pensato che fosse un suono che potesse effettivamente rievocare il mare. Ho dunque semplificato, scrivendolo come è pronunciato e così ecco che nasce Menegiks Gin.

Si vede che ogni dettaglio è curato e racchiude un significato più ampio. Anche il packaging è particolare, come lo hai sviluppato?

Per la bottiglia volevo qualcosa di particolare e questa con la forma spigolosa mi piace tantissimo. Solo che mi piace anche complicarmi la vita e quindi ho voluto a tutti i costi mettere l’etichetta sullo spigolo rendendo difficile l’applicazione con i mezzi automatici. Mi piaceva anche l’effetto di trasparenza del distillato attraverso cui si vede l’immagine dietro.

Come logo ho scelto il cavalluccio marino perché l’ippocampo è simbolo di forza, porta fortuna e rappresenta il collegamento fra la terra e il mare. Inoltre nella mitologia Greca questi animali trainavano il carro di Poseidone, cioè Nettuno in latino e si sa, la Fontana del Nettuno è uno dei più importanti simboli della città di Bologna!

Abbiamo provato Menegiks Gin in questo Sea Negroni: meraviglioso!

Ora parlaci di Menegiks Gin in miscelazione!

Mi sto divertendo moltissimo a lavorarlo perché è molto versatile. Ai clienti lo faccio prima assaggiare liscio perché piace sempre, ma poi è bellissimo vedere come cambia a seconda di come lo si usa. Per esempio nel Red Snapper si perde la forza della menta, evidente quando il gin è bevuto liscio e nel Gin Tonic, mentre risalta di più il gusto del cappero. Nello Snapper aggiungo anche la birra e diventa una bibita buonissima e volendo può essere servito in versione piccante, questo cocktail si chiama Michelada.

Anche nel Martini esce molto il cappero, è più salino. A me piace molto il Cappers Martini con questa ricetta:

  • 2 oz Menegiks gin
  • 3 Bar spoon Cappers vermouth dry 

Per il Cappers vermouth dry procuratevi un vasetto di frutti di cappero, meglio noti come cuccunci. Scolateli per bene dal loro aceto e ricolmate il vasetto con del vermouth dry. Conservate in frigo per 48 ore poi sarà pronto per l’uso.

Procedimento: Riempire una coppa Martini di ghiaccio per raffreddarla, riempire un mixing glass di ghiaccio e versare tutti gli ingredienti al suo interno, quindi mescolare bene. Scolare il ghiaccio dalla coppa Martini e versare il cocktail, filtrandolo dal ghiaccio con lo strainer. Guarnire con un frutto di cappero in infusione su vermouth dry.

Insomma, la versatilità del gin è molto divertente, scopro sempre cose nuove riguardanti il modo in cui le botaniche vengono fuori a seconda della miscelazione. Io personalmente lo amo nel Gimlet e nel suddetto Martini. Quest’ultimo lo ritengo il perfect serve perché permette di sentire al 100% il prodotto. Però come cocktail meno impegnativo lo propongo nel Southside. Una delle versioni che più amo è il Menegiks n’Cucumber:

  • 2 oz Menegiks gin
  • 1/2 oz succo di lime
  • 1/2 oz sciroppo semplice 
  • 7 fette di cetriolo
  • 4 foglie di menta
  • Sciroppo semplice 

Procedimento: Mettete le fette di cetriolo in uno shaker, pestate per qualche secondo poi aggiungete tutti gli altri ingredienti. Riempite lo shaker con ghiaccio e shakerate per circa 10 sec. Doppio filtro in una coppa e guarnire con una fetta di cetriolo e una fogliolina di menta.

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