3 – UN GIN NON E’ SOLO COMBINAZIONE AROMATICA. E’ ANCHE STRUTTURA DI SAPORI
A livello di comunicazione commerciale spesso i Gin vengono descritti sulla base delle varie botaniche utilizzate, evidenziando in questo modo la portata aromatica. E’ invece necessario esaminare un gin soprattutto sul versante della struttura dei sapori perché sono questi che costruiscono il telaio sul quale si innestano i vari aromi. Un ottimo gin, per essere tale, deve essere costruito con particolare attenzione sui sapori, anche in funzione del fatto che l’abbinamento con gli aromi non è sempre efficace in termini di equilibrio. Per fare qualche esempio: se al palato a prevalere è la dolcezza è possibile che a livello aromatico ci si spinga su sensazioni floreali, mentre se un Gin è costruito su percezioni dry è opportuno virare su aromi citrici capaci di compensare questa sensazioni. Aromi e sapori si devono parlare, se non lo fanno è un grosso problema.
4 – LE CATEGORIE AIUTANO A CAPIRE I PROPRI GUSTI. MA CERCHIAMO DI APRIRCI A NUOVE ESPERIENZE
Ognuno di noi ha una categoria di gin che preferisce consumare (Gin “juniper forward”, floreali, speziati, citrici, balsamici, erbacei…), ma per capire di più questo mondo bisogna non incasellarsi e cercare di spaziare il più possibile tra le varie tipologie proposte dal mercato. Provare un Gin lontano dai propri gusti permette di verificarne comunque le qualità oggettive e allargare così il proprio bagaglio emotivo di bevitore consapevole. C’è sempre tempo per tornare ad attraccare nei nostri “porti sicuri” e ritrovare sensazioni confortevoli che magari risulteranno ancora più piacevoli visto il lungo peregrinare.
5 – NON ABBIAMO BISOGNO DI GIN CHE COPIANO. ABBIAMO BISOGNO DI GIN CHE INNOVANO
E’ un discorso che riguarda tutti, sia i grandi marchi che le piccole etichette emergenti a livello locale. E’ inutile e dannoso imbottigliare un gin cercando di imitare il successo di qualcun altro. Avere un data base importante di gin assaggiati permette di individuare al primo assaggio un Gin “inutile alla causa”, venduto esclusivamente per cercare di rubare piccole quote di mercato a un distillato di successo.