Giner

"Sloe Gin, Sloe Gin, Tryin' to wash away the pain inside"

Marco Cairone
May 7, 2018

Marco Cairone ci trasporta nel mondo della musica e del gin con il grande musicista blues rock Joe Bonamassa e la sua canzone Sloe Gin

Per chi non lo conoscesse lo Sloe Gin è un gin infuso con bacche di prugnolo di cui ampiamente abbiamo già parlato grazie a Vanessa Piromallo e al suo preciso articolo  (https://manager.ilgin.it/curiosita/come-fare-sloe-gin/).

Filliers Dry 28 Sloe gin

Sloe Gin di Filliers

Si sa ancora meno che Sloe Gin è anche il titolo di una canzone e di un album del musicista blues rock statunitense Joe Bonamassa.

Nato nel 1977 e di chiare origini italiane, ha suonato con musicisti del calibro di Gary Moore,Jeff Beck, Jimmy Page e altri, insomma con i maggiori esponenti del blues americano, tra cui anche B.B. King e Stevie Ray Vaughan.

Rivisitando i generi con idee moderne, Bonamassa ha all’attivo numerosissimi concerti e diversi album tra cui quello di esordio del gruppo rock Black Country Communion formato da lui, Jason Bonham figlio del famoso John Bonam batterista dei Led Zeppelin, Derek Sherinian alle tastiere e da Glenn Hughes al basso e voce (ex Deep Purple e Black Sabbath).

Joe Bonamassa

Bonamassa nasce chitarrista e cantante appassionato di chitarre Fender ma soprattuto di Gibson di cui detiene una vasta collezione e con una delle quali nel 2010 ha partecipato al Crossroads Guitar Festival a Chicago, raduno dei più famosi chitarristi del mondo e organizzato da Eric Clapton a scopo di beneficienza.

Storia interessante quella delle chitarre Gibson.

La Gibson Mandolin-Guitar Mfg. Co, Ltd. fu creata da Orville Gibson nel 1902 per commercializzare i suoi strumenti. Alla sua morte la Gibson cambiò sistemi di produzione ideando, innovazione straordinaria, la chitarra elettrica a tavola bombata e diventando la principale produttrice di chitarre modello Gibson L-5.

Nel 1952 la Gibson mise in commercio la sua prima chitarra senza cassa di risonanza ma con un corpo pieno creata in collaborazione con il famoso musicista Les Paul e cominciando però anche la rivalità con Fender, altra casa di costruzione di chitarre elettriche.

Un modello particolare di chitarra prodotto dalla Gibson è stato denominato Lucille in onore di B.B. King che per oltre quarant’anni ha suonato proprio con questa chitarra.

B.B. King e la sua Lucille

Ma torniamo a Bonamassa e lasciamogli la parola:

“Gli altri ascoltavano la musica degli anni Ottanta, Van Halen, Bon Jovi, e io, invece, restando affascinato dal blues, guardavo MTV e mi innamoravo di Jeff Healey, Steve Ray Vaughan, Robert Cray. Certo, l’idea di essere un ‘guitar hero’ mi piace, come potrebbe essere il contrario, ma io non mi ci sento, davvero. Non ho mai pensato di diventarlo, non era il mio sogno, non lo è nemmeno adesso.

Studio, suono, mi applico molto al mio strumento. Ma non mi concentro così tanto sulla tecnica, cerco piuttosto di trovare la nota giusta per esprimere un’emozione, cerco un suono per dare corpo a un’immagine. Amo suonare, amo la musica, non potrei fare altro. E amo il blues.

Il mio album Live at the Greek Theatre, un doppio cd da 22 tracce, un doppio dvd, un Blu-ray o, volendo, anche una versione in 4 lp in vinile è un tributo a tre dei più grandi “re” del blues, i tre King, Albert King, B.B. King e Freddie King.

Senza la loro musica io non sarei qui oggi, e la stessa cosa vale per moltissimi altri musicisti.

Lavorare con attenzione alle canzoni, ai suoni, è spesso come dipingere, è un modo di creare completamente diverso e non meno emozionante”

 

Audio e video: Bonamassa in Sloe Gin: clicca qui per il video

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