Quanto tempo ci è voluto per sviluppare Gin David dal momento che avete preso la decisione di fare un gin?
A partire da questa idea di Arte, Gusto e Bellezza abbiamo intrapreso una lunghissima ricerca per rendere il prodotto il più piacevole possibile. Abbiamo svolto numerosi test fra bartender, sommelier e amanti del gin. Dalla versione n. 1 siamo arrivati alla n. 103 prima di mettere a punto il gin perfetto. A parte le botaniche di base del gin, quelle più comuni come ginepro, coriandolo e angelica, tutto il resto è stato frutto delle numerose prove che abbiamo svolto. Per esempio, l’idea di utilizzare il fiore dell’Iris è venuta strada facendo. Ci è voluto un lungo sviluppo perché, come spesso accade, quello che si ha in mente non è facile da far sposare con l’effettiva realtà delle cose.
Raccontaci un po’ come vi è venuto in mente di creare una bottiglia così tanto particolare
A dire il vero l’idea di questa bottiglia è nata ancora prima del gin e l’abbiamo brevettata tempo fa. Ci piaceva questa idea di un packaging d’impatto, che fosse fatto in Italia e che rendesse omaggio al nostro Paese e alla Toscana. Quando poi abbiamo deciso di creare Gin David i due progetti sono andati avanti di pari passo, perché è stato molto complesso mettere a punto questa bottiglia che è anche una scultura.
Cosa ci puoi dire di più su questo concetto di Arte, Gusto e Bellezza e di Filosofia del Bello?
I miei soci sono degli esteti, amanti del Bello in senso assoluto, alla ricerca del Bello e sono loro ad aver sviluppato questi concetti attorno al gin. Michelangelo Buonarrotti è stato un genio indomabile, che ha dato vita a uno dei più grandi capolavori della scultura del mondo, che è il David che si trova a Firenze, e con il suo impeto ha imposto una rivoluzione dei canoni estetici dell’Arte e quindi, allo stesso modo, con Gin David abbiamo voluto interpretare l’eccellenza italiana senza compromessi per dare vita a un nuovo rinascimento del gusto. La bottiglia rappresenta proprio un tributo stilistico a Michelangelo, un tentativo di esprimere la bellezza attraverso questa bottiglia-gioiello di vetro bianchissimo. Questa ambizione di scolpire un nuovo tassello nella filosofia del bello ha animato Michelangelo e ha animato anche noi, che non ci siamo accontentati di niente di meno che creare il gin italiano più pregiato, supportando i migliori ricercatori e distillatori d’Italia per compiere questa impresa, come Lorenzo il Magnifico fece con Michelangelo. Tutte le scelte che abbiamo fatto sono state spinte dall’idea del gin come opera d’arte e quindi abbiamo voluto impreziosirlo in ogni suo elemento, dalle botaniche all’alcol di base, dall’acqua al metodo di distillazione, e il tutto legando il gin alla storia, all’arte, alla cultura e al territorio toscani.