Usi della radice e dei semi di Angelica in liquoristica
Nella radice di angelica è contenuto un olio essenziale il cui componente è un composto a struttura cumarinica, di nome angelicina, che svolge un’azione sedativa e spasmolitica che trova impiego nelle dispepsie digestive. La radice è dunque un digestivo di notevole interesse farmacologico perché, oltre ad agire come tonico e stimolante, migliora i processi digestivi favorendo le secrezioni gastriche e pancreatiche. Ma la radice, così come i semi, trovano ampio uso anche nella liquoristica. Il suo olio essenziale è infatti uno dei componenti fondamentali del Gin e di molti liquori alpestri, perché ha un aroma simile a quello delle bacche di ginepro. I semi e la radice sono inoltre utilizzati per la preparazione di Bitter, liquori, anisette, vermouth, Benedectine, chartreuse e altri prodotti.
Infusi, decotti ed elisir a base di Angelica per il benessere del corpo
L’infuso di Angelica (gr.5 in una tazza di acqua bollente a modo di tisana) facilita la digestione e viene adoperato anche contro l’isterismo e il rachitismo. Dioscoride lo consigliava per liberarsi dalla tosse, “per sputare li humori grossi dal petto.”
L’infuso di Angelica silvestre libera i polmoni da catarro, toglie il bruciore di stomaco ed è efficacissimo per purificare il corpo da cibi malsani eventualmente ingeriti. Purga il sangue da umori cattivi, per cui viene indicata allo scopo di risolvere le congestioni. Nell’antica farmacopea, la radice di Angelica, veniva chiamata “radice pettorale” per la spiccata proprietà di sanare i disturbi della respirazione e della circolazione.
Un vino digestivo si prepara con radice e semi di Angelica gr.35, cannella gr.4, noce moscata gr.3 in un litro di marsala, da filtrare dopo 8 giorni.
Un elisir d’Angelica si ottiene con gr.35 semi di Angelica, gr4,5 di steli freschi, gr60 di mandorle amare e gr.2000 di zucchero in 2,5 litri di alcool a 60° e 1 litro d”acqua. Si pongono a macerare prima le parti in alcool, si scioglie a caldo lo zucchero nell’acqua, si mescolano le parti, si filtra e si lascia riposare per qualche giorno. E’ un ottimo espettorante e un corroborante di tutto l’apparato digestivo.
Un ratafià si prepara con gr.30 di semi di Angelica, gr.20 di semi di anice, gr.20 di semi di finocchio selvatico, posti a macero per 10 giorni in mezzo litro di alcool a 60°, si sciolgono poi 1000gr di zucchero a caldo in 250gr di acqua, si amalgama bene il tutto, si filtra e si lascia riposare in bottiglia.
Per i disturbi e le coliche intestinali, come pure per tutti gli usi esterni in piaghe e contusioni, è preferibile il decotto, preparato con radice di Angelica silvestre gr.100 da bollire in gr.500 di acqua per 10 minuti, preso poi a bicchierini, filtrato, o applicato a modo di linimento.