Santoreggia: storia ed etimologia
Il piacere della tavola non è solamente la soddisfazione dell’appetito attraverso il cibo: il conversare, Io stare insieme, il gusto di attendere assaporando gli odori diffusi. Un grande psicologo americano ha scoperto che gran parte del piacere della tavola deriva dall’atavica abitudine dei nostri antenati di andar per monti e per campagne alla ricerca di cibo, guidati dai profumi e dai colori: la mensa li ripropone sollecitando al tempo stesso i gusti primitivi che guidavano l’uomo. E la Santoreggia non è una fra le tante, è forse la più agreste e la più stimolante e per di più quella maggiormente legata ai nostri monti. La conoscevano anche i Romani, e forse la chiamavano “satureia”, perché atta a stimolare l’appetito anche in chi era già sazio, “Satur”. Ai tempi degli antichi Greci e Romani la santoreggia era considerata anche un efficace e potente afrodisiaco. E per questo motivo c’è che dice che l’etimologia stia invece a significare “erba dei Satiri”, ma non c’è nessuna prova a riguardo.