Tra i cocktail in lista ci saranno creazioni quali il “Ditta Artigianale Spritz”, preparato con lo “Slow gin”, fatto con infusione di prugnolo selvatico, dolce e di un colore indaco, con prosecco, un touch di soda e una foglia di basilico, e poi il “Negroni Ditta Artigianale”, con gin, campari bitter, vermouth di alta qualità, confettura di arance amare e ginger.
Nel primo locale, aperto dal 2014, le degustazioni dei gin e dei cocktail partono dalle ore 18.30 e sono curate dalla Barmaid Cecilia Cancellieri, 29 anni, di origine argentine ma cresciuta a Firenze. Ecco una piccola intervista a Cecilia, che coniuga gin e caffè nelle sue creazioni.
ilGin.it: Come hai cominciato?
Cecilia Cancellieri: Ho cominciato da giovane, a 18 anni, in una discoteca di Firenze, l’Ex Mud. Lavoravo in sala ma ero molto attratta dal bar, cercavo continuamente il pretesto per mandare i baristi in pausa e sostituirli. Ero talmente pressante e curiosa che l’anno dopo il capo barman mi assegnò al bar. Da quel momento ho intrapreso un percorso da autodidatta, imparando dai miei colleghi, da quello che vedevo, passando di bar in bar. Gli anni all’Ex Mud sono stati fondamentali per iniziare, poi ho iniziato a specializzarmi al Rex Cafè, e adesso sono arrivata in Ditta Artigianale.
iG: Parliamo di cocktail: la tue specialità.
CC: Da quando sono in Ditta ogni giorno c’è una specialità. Qui si servono cocktail a base di gin, un distillato molto complesso che va studiato attentamente, e ogni giorno cerco di abbinarlo a diversi sapori, spezie, frutta. Potrei elencarti tantissimi esperimenti, che faccio con la mia collega, Jennifer Di Leonardo, 29 anni, di origini francesi: dal Manhattan rivisitato, con un gin barricato fatto invecchiare in botti di rovere al posto del whiskey, al Margarita col gin, o anche tante miscele con gli ingredienti più vari, dal kiwi al cardamomo fino al pepe. Il bello è essere curiosi, sperimentare gli abbinamenti, uno perfetto ad esempio è col pompelmo rosa, che è anche una componente del gin. In ogni caso tutto varia molto a seconda delle botaniche presenti nel gin. Ad esempio facciamo diversi drink col caffè, ma solo due dei 120 gin che abbiamo si armonizzano con la nostra miscela, è un work in progresso continuo.