Diageo lancia un’iniziativa educativa per spiegare cosa sono davvero le unità alcoliche. Il risultato? Il gin tonic è spesso più leggero di una birra. Parola di Ian Smith, direttore relazioni istituzionali GB di Diageo e presidente della UK Spirits Alliance.
Quante volte avete sentito dire che i distillati sono “più forti” di birra e vino? E se vi dicessimo che, nella pratica, un gin tonic può contenere meno alcol di un calice di vino? È proprio questa percezione distorta che Diageo – il colosso dietro marchi come Johnnie Walker – vuole correggere con la sua nuova campagna “Fancy That!”.
Lanciata il 27 ottobre nel Regno Unito, in collaborazione con la catena di pub Stonegate e la piattaforma Spotify, l’iniziativa punta a educare i consumatori su cosa siano effettivamente le unità alcoliche, un concetto spesso confuso con il grado alcolico (ABV).
Unità alcoliche vs. ABV: facciamo chiarezza
“Molti si basano esclusivamente sul grado alcolico riportato sull’etichetta, ignorando del tutto le unità alcoliche reali nel bicchiere che stanno per bere”, spiega Ian Smith. “Ma è la quantità di alcol puro per porzione che conta, non solo la percentuale.”
Un esempio concreto? Ecco cosa bevono tre amici in un pub britannico:
Una pinta di lager al 5% ABV: poco più di due unità alcoliche.
Un calice medio da 175 ml di vino al 13% ABV: anche qui, oltre due unità.
Un gin tonic preparato con una dose da 25 ml di gin al 37,5% ABV: una sola unità.
“Eppure, è proprio il gin a essere visto come ‘superalcolico’, mentre birra e vino godono ancora di un’aura di moderazione,” commenta Smith. “Questo equivoco è un ostacolo alla cultura del bere consapevole.”










