Flavour guidance: Gin-Note
Justin Hickling, Gin Guild Board Member, presenta la proposta di Gin Guild per creare un modo semplice e univoco per descrivere il profilo organolettico dei gin in modo che sia chiaro per i consumatori e utile per bartender, produttori, distributori, giornalisti ecc.
I membri di Gin Guild hanno fatto un grande lavoro per mettere a punto il Gin-Note, cioè una serie di etichette grafiche e descrittive che spieghino in maniera semplice e immediata le caratteristiche dei gin. L’esigenza è nata soprattutto a seguito della enorme crescita del numero di gin che popolano i mercati, tutti diversi fra loro. infatti questa immensa varietà rischia di confondere i consumatori e rende difficile agli addetti al settore descrivere i prodotti in modo semplice.
Gin Guild ha sviluppato un selezionato 6 principali aspetti che possono caratterizzare un gin:
- Juniper (ginepro – resinoso)
- Citrus (agrumato)
- Spice (speziato)
- Herbal (erbaceo)
- Fruit (fruttato)
- Floral (floreale)
E fra i possibili modi con cui si può rappresentare graficamente il grado con cui questi elementi partecipano al gusto del gin, hanno scelto un semplice grafico a barre. Hanno poi chiesto ai produttori una breve descrizione del brand di 20 parole e di scegliere solo 2 parole che riassumessero il gusto complessivo del gin.
Linee guida simili vengono già utilizzate, ad esempio, per il whisky e i vini ed è giusto pensare di fare la stessa cosa con il gin, ma qui l’intento era anche quello di avere un modo molto chiaro e molto semplice per raccontare i prodotti. Da qui hanno poi sviluppato anche etichette che possono essere attaccate agli scaffali ed etichette e tag da applicare alle bottiglie.
A seguire c’è stata una panel discussion per parlare di problemi, eventuali sviluppi e miglioramenti e conseguenze della realizzazione dei Gin-Note:
Chairman: Charles Maxwell (master distiller di Thames Distillery)
Oratori: Justin Hicklin (Gin Guild), Nate Brown (Merchant House), Cherry Constable (giornalista e giudice di gin), Gavin Lennox (Diageo).
Tra le problematiche riscontrate dai partecipanti alla discussione una delle principali è quella di non avere una verifica del fatto che ciò che dice il produttore sul brand non sempre corrisponde effettivamente al gusto. Un esempio è quello di Hendrick’s Gin dove le tanto decantate note di rosa e cetriolo non sono affatto percepibili nel gin. A ciò si aggiunge anche il problema della soggettività, ma quello non è risolvibile.
Un altro problema è fare in modo che tutti intendano le parole allo stesso modo, per esempio Gavin, lavorando come barman, ha trovato spesso clienti confusi fra un gusto secco e un gusto acido (sour).
Un’idea per migliorare fra quelle proposte è quella di permettere ai consumatori di commentare sul sito e dire la propria rispetto a quello che compare sulla descrizione… ma occhio a gin-troll!
In generale la discussione si è conclusa concordando sul fatto che sia molto importante avere l’ambizione di mettere a punto un lavoro di questo tipo e che, anche se poi non sarà quella di Gin Guild la soluzione definitiva, in ogni caso il tentativo di trovare un modo univoco per descrivere i gin è fondamentale.