Few Breakfast Gin: Prodotto vicino a Chicago, la ricetta si basa su botaniche che potessero dare vita a un gin da bere al mattino, da qui il nome e la scelta del tè Earl Grey come ingrediente chiave.
Bernadette: Bello secco, con le note quasi di fieno del tè. Ben fatto, davvero rispecchia l’idea di “breakfast”. Bilanciato e piacevole con una leggerissima nota legnosa e un tocco agrumato. Parte molto intenso al naso e poi si calma lentamente, in un percorso davvero piacevole. Lo berrei al mattino e ce lo vedrei in un Martini.
David: Non mi sorprende che il gin e l’Earl Grey funzionino bene assieme, mi è capitato di infonderlo nel Gin Tonic. Il gin è davvero ben fatto, con note di marmellata d’arance e di Earl Grey, semplice ma strutturato. Al mattino ce lo vedrei in un Marmalade Collins o in un Gin Fizz.
Golden Moon Gin: E’ il gin prodotto da Stephen, selezionato dalla Gin Guild per questa degustazione. Ha un pochino di zucchero, ma per dare una bella sensazione in bocca, una certa viscosità; la dolcezza viene dalle botaniche, soprattutto dal finocchietto. E’ al 45% perché Stephen vuole che si senta un po’ l’alcol essendo un distillato. Ha un tocco di menta e di citronella per dare la sensazione agrumata, poiché non contiene agrumi. Una leggera nota di coriandolo aggiunge una nota speziata che bilancia il gin, caratterizzato da note floreali, soprattutto di lavanda francese, diversa da quella locale. Non è un gin tradizionale perché si ispira a un gin del 1860-70 che Stephen ha acquistato in un lotto di bottiglie rare in quanto collezionista e sviluppato studiando testi antichi, anch’essi da lui collezionati. Non rientra in nessuna categoria attuale, quindi lo definisce “uno storico gin medicinale”. Le botaniche sono macerate a freddo per circa 24 ore nell’alambicco poi c’è la distillazione single shot. Poi viene aggiunto poco zucchero, il gin è portato a gradazione e imbottigliato. Poche botaniche, ma massima estrazione degli oli essenziali. Le bacche di ginepro vengono congelate e spaccate per estrarne più oli e dare una sensazione viscosa, cremosa, in bocca. Ottimo per i cocktail.
Bernadette: Mi piace questo gin soprattutto perché ha molto carattere, è ben riconoscibile, generoso e beverino. Al naso ha note calde speziate e note fresche di menta con un tocco dolce, goloso. Al palato è molto fresco ed erbaceo, con note di menta ed eucalipto. Intenso e duraturo. E’ differente in modo positivo, lo proverei in un South Side cocktail.
David: Delicata dolcezza al naso, con note floreali e note come di anice e finocchietto. Al palato si sentono le note terrose floreali con una leggera salinità. Penso funzionerebbe bene in un French 75 o in un Last Word o in un Piccadilly.