L’indagine è iniziata quando la polizia doganale ha intercettato una spedizione di 1.557 bottiglie di gin prive di etichetta provenienti dalla Nuova Zelanda. Sono proprio gli agenti neozelandesi ad aver scoperto il carico sospetto. Il solo fatto di far circolare un prodotto privo di etichetta è un reato in sé, punibile con una multa e fino a due anni di carcere. Il secondo reato commesso è quello di aver dichiarato il falso in etichetta, infatti le bottiglie venivano etichettate a Hong Kong con la dicitura “Primo Gin di Hong Kong – distillato e imbottigliato presso la Hong Kong Distillery”. Oltre a una multa la pena per la violazione della Trade Descriptions Ordinance arriva a cinque anni di carcere.
L’indagine è ancora in corso in quanto le prove sono schiaccianti per quanto riguarda gli ultimi sei mesi di attività, ma non è certo se questi reati siano stati commessi anche negli anni precedenti oppure no. Nel frattempo il quarantenne Steven Newton e la fidanzata ventinovenne sono stati arrestati, mentre l’alambicco e 1.332 bottiglie di gin sono stati confiscati e il prodotto è stato tolto dal commercio.
Le distillerie di Hong Kong dotate di regolare licenza sono solamente cinque, due di queste producono gin, Two Moons e N.I.P. Ottenere una licenza è un processo molto lungo e difficile e la produzione in loco è costosa in quanto tutti gli alcolici con una gradazione superiore al 30% vol. sono tassati al 100%. Sono dunque solamente queste due aziende a produrre realmente gin a Hong Kong, mentre altri prodotti come Perfume Trees Gin, Gwei Lo Gin, Bauhinia Gin and HKG Gin si ispirano a questo luogo ma la produzione avviene altrove.
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