Come hai scelto il nome del gin e il particolare packaging nero?
Il nome è quello di mia figlia, Ginevra, che scelsi proprio perché piaceva sia a me sia a mia moglie e conteneva la parola “gin”! L’etichetta riporta anche la data 2016 che è il suo anno di nascita.
La bottiglia invece l’ho scelta perché mi riportava a un immaginario piratesco che associo al Messico e che mi piace molto, con questo vetro nero e la sua forma. Mi ha fatto pensare al marinaio ubriacone che barcolla sulla prua con il suo liquore in mano.
Per quanto riguarda lo sviluppo del brand sto lavorando con un’agenzia pubblicitaria per definirlo meglio, perché si tratta di un prodotto particolare e nuovissimo. A maggior ragione se riuscirò a sviluppare la mia idea di creare un’intera linea. Ho già una idea per la testa che non è ancora stata sviluppata da nessuno e che si ispira alla Spagna, il paese dopo il Messico a cui mi sento più legato e che ho visitato in lungo e in largo, amo il calore della sua gente, il clima, il mare. Mi piace molto anche Londra e vorrei sviluppare un gin che si ispiri all’Inghilterra, ma in una chiave originale.
Sin dall’inizio la mia idea è di fare qualcosa di “pazzo”, di forzare la mano. Non ha senso fare un altro gin che sia come tutti gli altri.
Quali sono i tuoi consigli di miscelazione per Gin Evra Mex?
A me piace soprattutto liscio perché l’agave lascia un buon aroma in bocca. Liscio è molto buono anche per accompagnare il pesce crudo. Mi ha dato l’idea un barman dopo averlo assaggiato e infatti non copre i sapori, ma li fa esplodere: il gusto del gin e quello del pesce si uniscono in una vera e propria esplosione di sapore.
Per quanto riguarda i cocktail, consiglio particolarmente il Gin Fizz e il Clover Club. Gin Evra Mex funziona benissimo anche nel Dry Martini. Per il Gin Tonic invece consiglio un’acqua tonica basica, non aromatizzata, in modo da non coprire il gusto dell’agave.
Scheda Tecnica