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La tassazione sugli spirits in UK mette in ginocchio distillerie e pub

Vanessa Piromallo
April 4, 2024

Anche se finalmente il governo UK ha bloccato le tassazioni sugli spirits, l’aumento di oltre il 10% dell’anno scorso ha provocato la chiusura di centinaia di attività

Ad agosto 2023 il governo inglese ha aumentato la tassazione sui distillati del 10,1%, causando quest’anno un’inflazione molto più alta di quanto preventivato nonostante sia rimasta al 4%, secondo i dati Office of National Statistics (ONS). Ad aggravare la situazione economica del Regno Unito, il paese è andato in recessione alla fine del 2023, infatti sempre l’ONS ha cpmunicato che il Prodotto Interno Lordo è diminuito dello 0,3 percento nell’ultimo trimestre dell’anno scorso ed era diminuito anche il precedente. Il governo si aspetta una rapida ripresa, vista la forza del mercato del lavoro in UK e dell’aumento medio degli stipendi ma sono in molti ad aver già subito i danni di questa crisi economica.

La Scotch Whisky Association, la UK Spirits Alliance, Wine and Spirit Trade Association (WSTA) e altre associazioni del settore hanno già segnalato diverse volte al governo l’insostenibilità di questa tassazione, ma sono rimaste inascoltate e l’inflazione sui distillati è passata dal 5% di luglio 2023 al 7,7% a gennaio 2024 e non accenna a diminuire tuttora. Le associazioni avvertono che il 70% delle distillerie non pensa di farcela con queste condizioni e sono moltissime quelle che hanno già preso la decisione di chiudere prima che la soglia dell’insostenibilità diventasse troppo alta.

Non va meglio al settore dell’ospitalità: l’anno scorso in Scozia c’è stato un record di chiusure dei pub mentre in Inghilterra i locali con licenza sono calati a meno di 100.000. La Scotch Whisky Association ha rivelato che a gennaio il governo britannico ha perso quasi 100 milioni di sterline di entrate fiscali da quando il cancelliere ha aumentato le tasse sugli alcolici.

Tutto ciò è stato sottolineato in una lettera al governo firmata da 10 produttori di spirits in UK in cui si chiede di tagliare la tassazione. Il 6 marzo lo stato ha rilasciato il nuovo budget e ha bloccato le tassazioni per un anno, una buona notizia anche se una diminuzione delle tasse sarebbe stata di maggiore aiuto.

La lettera aperta è stata firmata dai proprietari di Downton, Griffiths Brothers, Puddingstone, Spirit of the Downs, Cooper King, Thunderflower, Batch, Stockport, Silent Pool and Atlantic Spirit. In essa veniva richiesto un supporto più equo alle categorie degli alcolici, in quanto i distillati sono tassati molto più severamente degli altri. Allo stesso modo viene criticata la Brexit Pubs Guarantee, in quanto supporta le industrie di birra e sidro ma non di distillati. Un avvertimento per  il governo: i prodotti locali diventeranno un lusso inaccessibile per i consumatori.

Un dossier rilasciato dalla UK Spirits Alliance, che rappresenta oltre 280 piccole distillerie, giunge alle stesse conclusioni della lettera aperta: la crescita della tassazione è insostenibile. E infatti ogni giorno leggiamo la notizia di distillerie indipendenti, bar e pub costretti a chiudere per sempre, nonostante l’ultima azione di blocco della tassazione da parte del governo. Tra questi il bar e l’hotel di Portobello Road Distillery, Papillon Dartmoor Distillery (che aveva investito significativamente nell’aspetto ambientale) e gli oltre 500 pub che hanno definitivamente chiuso i battenti nel 2023.

 

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