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World 50 Best Bars: l’Italia festeggia

Vanessa Piromallo
December 9, 2021

La classifica dei World's 50 Best Bars e tutti i motivi per cui l'Italia può ritenersi un riferimento importante per la mixology contemporanea.

Dopo una bella diretta sono stati finalmente annunciati i World 50 Best Bars 2021, selezionata da una giuria internazionale composta da oltre 600 esperti del settore:

50 Quinary – Hong Kong

49 Darkside – Hong Kong (new entry)

48 Union Trading Company – Shanghai (new entry)

47 Sidecar – New Delhi (new entry)

46 Re – Sidney

45 Galaxy Bar – Dubai (new entry)

44 Above Board – Melbourne (new entry)

43 Tippling Club – Singapore

42 Charles H – Seoul

41 Epic Shanghai (new entry)

40 Tjoget – Stoccolma (new entry)

39 Sober Company – Shanghai

38 Baltra Bar – Mexico City (new entry)

37 Sips – Barcelona – (new entry) (Simone Caporale)

36 Mo Bar – Singapore (new entry)

35 Lucy’s Flower Shop – Stoccolma (new entry)

34 Attaboy – New York

33 Tres Monos – Buenos Aires (new entry)

32 Bar Benfiddich – Tokyo

31 Kwant – London

30 Dante – New York

29 Little Red Door – Paris

28 Cafè la Trova – Miami (new entry)

27 Camparino in Galleria – Milano (new entry)

26 No sleep Club – Singapore (new entry)

25 Handshake Speakeasy – Mexico City (new entry)

24 Salmon Guru – Madrid

23 Cantina Ok! – Sidney

22 Maybe Sammy – Sidney

21 Presidente – Buenos Aires

20 1930 – Milano

19 Drink Kong – Roma

18 The SG Club – Tokyo

17 Zuma – Dubai

16 Atlas – Singapore

15 Manhattan – Singapore

14 Baba au rum – Atene

13 Insider Bar – Moscow

12 Hunky Panky – Mexico City (new entry)

11 Two Schmucks – Barcellona

10 Katana Kitten – New York

9 Jigger&Pony – Singapore

8 El Copitas – San Pietroburgo

7 Coa – Hong Kong

6 Licoreria Limantour – Mexico City

5 Floreria Atlantico – Buenos Aires

4 The Clumsies – Atene

3 Paradiso – Barcellona

2 Tayer + Elementary – Londra

1 Connaught Bar – Londra

The Connaught Bar (Londra)

Premettiamo che la classifica di quest’anno è stata sicuramente influenzata dalla pandemia che ha colpito il mondo intero, dove ovunque tanti locali hanno subito il lockdown e molti sono anche stati costretti alla chiusura definitiva. Chi è andato avanti e le new entry rimangono comunque punti di riferimento fondamentali per capire la direzione attuale del mondo del bar contemporaneo.

Stabile in cima alla classifica rimane il Connaught Bar di Londra, che è comunque un orgoglio anche per l’Italia visto che a dirigerlo è Ago Perrone e tra il preparatissimo staff troviamo tanti nomi italiani. A Londra va anche il secondo posto con il Tayer + Elementary, a conferma che la capitale inglese rimane un esempio da tenere d’occhio. Interessante il terzo posto al Paradiso di Barcellona del livornese Giacomo Giannotti.

Sono anche altri gli italiani nel mondo che fanno capolino in classifica: al Maybe Sammy di Sidney (22°), in Australia, troviamo Andrea Gualdi e Stefano Catino ed è anche vincitore del premio Asahi Best Bar in Australasia. Nuovamente a Barcellona c’è poi il grande Simone Caporale che insieme a Marc Álvarez (due dei migliori bartender del mondo) ha aperto il Sips di Barcellona che raggiunge la 37° posizione al primo ingresso.

Drink Kong (Roma) – Alberto Blasetti Ph

Ma l’Italia può festeggiare abbondantemente anche per i successi nello stivale. Nella classifica troviamo infatti il miglior bar italiano al 19° posto, il Drink Kong di Roma, del bravissimo Patrick Pistolesi, seguito al 20° posto dal 1930 di Milano, il secret bar in stile anni ‘30 di Benjamin Cavagna, che scala cinque posizioni rispetto al 2020. Infine entra per la prima volta in classifica il Camparino in Galleria di Milano, piazzandosi con grande merito al 27° posto.

A loro si aggiungono i quattro bar che sono in classifica fra la posizione 51 e 100: il Locale Firenze a Firenze (51°), il The Court di Roma (64°), L’Antiquario di Napoli (82°) e il Cera di Milano (85°). Con questi numeri l’Italia può finalmente dire di aver riacquistato il suo posto importante nella mixologia mondiale. Pensate che tre bar tra i primi 50 sono quelli che vanta anche l’Inghilterra e tutti a Londra e persino gli Stati Uniti interi faticano ad arrivare a questi numeri.

The Atlas Bar (Singapore)

La presenza dell’Asia è evidente, aiutata probabilmente da un forte consumo interno: sei i locali di Singapore in classifica, tre di Hong Kong e tre di Shanghai, più tante altre eccellenze di questo grande continente. In sofferenza gli Stati Uniti, che presentano solo tre locali di New York in lista. Considerata nel gruppo del Nord America, rivelazione Città del Messico, che posiziona ben quattro locali in classifica e colleziona anche un paio di premi degli sponsor. Non male anche l’Australia con quattro locali e una menziona speciale all’India, che entra in classifica al 47° posto con il Sidecar di New Delhi: si conferma che il nuovo fermento di questo paese verso la distillazione e il gin si rispecchia anche in una maggiore qualità dei cocktail bar.

Congratulazioni a tutti e in bocca al lupo a chi sta lavorando per ottenere questi riconoscimenti, facendosi forza anche in questi anni così difficili! Bravi!

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