Raccontaci come viene prodotto il vostro gin.
Noi in azienda abbiamo soltanto un piccolo distillatore, quindi abbiamo optato per la produzione di un cold compound. D’altro canto il London Dry al giorno d’oggi deve confrontarsi con un buon numero di cold compound con caratteristiche diverse, molto più aromatici, un universo variegato e decisamente interessante. Nel Gin Ionico le botaniche che emergono di più, oltre all’arancia come dicevo prima, sono il ginepro, il cardamomo e i fiori di zagara, la cui delicata raccolta avviene a maggio ed è seguita dall’infusione. Una delle caratteristiche più particolari di Gin Ionico, al di là delle botaniche, è sicuramente l’intenso profumo di sale che deriva dall’inserimento di una soluzione idrosalina a base di sale e acqua di Sicilia nella diluzione alcolica.
Cosa ami di più di Gin Ionico?
Si tratta di un gin un po’ estremo e molto complesso, con un fortissimo DNA siciliano: le arance, i fiori di zagara, l’acqua proveniente dall’Etna e il sale anch’esso siciliano gli donano un carattere fortemente radicato al territorio. Infatti una cosa di cui io sono profondamente convinto è questa: il suo connubio perfetto non è con la tonica bensì con la gazzosa siciliana, composta da limone, soda e zucchero.